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Tunisia

Andare in basso

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Messaggio Da Camperfree Mer 06 Mar 2013, 08:43

Tunisia Capodanno 2011

di Claudia M.

Mezzo:
Autoroller 7 su Ducato Maxi 2.8 jtd (anno 2003)
Equipaggio:
Davide, anni 46
Claudia, anni 44
Dario, anni 12
Livia, anni 9

Guide e cartina utilizzate: Rough Guide, Lonely Planet, cartina Michelin 744
Per l'organizzazione del viaggio mi sono inoltre servita di numerosi resoconti di camperisti solitari e in gruppo, recenti e meno recenti, tutti hanno aggiunto qualcosa alla composizione del nostro giro.
Valuta: Dinaro. All'epoca del nostro viaggio 1 dinaro corrispondeva a circa 0,50 centesimi di Euro.

Premessa
Avevo intenzione di scrivere questo resoconto per raccontare la nostra esperienza in Tunisia di viaggiatori solitari, cioè non a seguito di un gruppo, e per tranquillizzare chi sceglie di viaggiare in gruppo solo per timore di questo paese e non perché preferisca davvero viaggiare in gruppo, preferenza assolutamente legittima che non ho motivo di criticare. È vero che il viaggio va organizzato molto accuratamente, come del resto si deve fare secondo me per qualunque meta, e questo richiede tempo, ma è una delle cose per me più divertenti e interessanti da fare che mi rende davvero partecipe fino in fondo di quello che sto facendo. Naturalmente io mi arrangio bene con il francese e anche questo aiuta, ma tantissime persone in Tunisia se la cavano abbastanza bene con l'italiano quindi anche quello della lingua non è un grosso ostacolo.

Alla luce degli eventi di gennaio le mie parole possono sembrare strane, è un po' paradossale scrivere ora che la Tunisia è un paese tranquillo e non c'è nessun tipo di pericolo o difficoltà (la criminalità è inferiore a gran parte dei paesi europei), ma nel momento in cui abbiamo viaggiato noi era davvero così, i tumulti erano ancora nella fase iniziale e ci hanno sfiorato solo una volta. Per il resto il nostro viaggio è stato estremamente piacevole e non abbiamo avuto problemi di alcun tipo.
Dopo questo viaggio e dopo che abbiamo avuto modo di parlare con tante persone capiamo anzi meglio le motivazioni delle proteste e mi auguro che questa fase sia il preludio di un futuro migliore per questo paese anche se è possibile che alcune delle cose qui presentate possano ora essere cambiate.

SAB 25 DIC
Imbarco a Genova su m/n Splendid di Grandi Navi Veloci. La nave parte alle 16.30 con un ritardo di 1h e mezza e la prima fase della navigazione risulta difficile a causa del mare mosso.
Per sveltire le pratiche di Polizia una volta a terra è possibile espletarne alcune a bordo: le file da fare sono due, una per i passaporti (per la verifica dei quali è richiesta la presenza di tutte le persone) e una per il mezzo. Ricordare quindi di portare con sé in nave tutti i passaporti, il libretto del mezzo e la carta verde.
Dopo le ore 21.00 circa, quando arriviamo all'altezza della Corsica e Sardegna, il mare è più tranquillo e così sarà per il resto del viaggio. Ad averlo saputo avrei fatto la fila per le pratiche doganali al mattino dopo, perché (anche alla luce del viaggio di ritorno) mi pare che la tratta peggiore sia quella del Mar Ligure.

DOM 26 DIC
Arrivo a Tunisi (La Goulette) alle ore 15.00. Ci impieghiamo esattamente 3 ore per le operazioni di sbarco, controllo Polizia e dogana. Attendiamo molto soprattutto per il controllo di dogana, poi finalmente risolviamo in un attimo, ci fanno aprire solo il gavone, nessuno sale sul mezzo e nessuno ci fa alcuna richiesta.
Usciti dal porto prendiamo per Tunisi. Dopo pochi chilometri arriviamo in città. Alla prima grande rotonda con al centro una torre dell’orologio, giriamo subito alla prima a destra ed infiliamo il controviale per arrivare, dopo circa 100 m subito sulla destra al parcheggio Mohammed V. Situato nell'omonima via, adiacente al palazzo della Garde Nationale, molto comodo, facile da trovare e vicino al centro, ideale per il pernottamento e la visita alla città. Il parcheggio è deserto quindi ci dirigiamo verso il fondo nella parte più illuminata e di fronte a quella che a noi sembra una sede di soccorso stradale, dove c'è un gabbiotto illuminato. Esce un uomo al quale chiedo se per caso resta lì tutta la notte, mi risponde di sì e di metterci proprio lì davanti a lui così può tenerci sotto controllo. Non chiede nulla in cambio per questa gentilezza.
Il parcheggio ci è costato 6 dinari (pagati il giorno successivo) e nei wc è possibile scaricare la cassetta.

LUN 27 DIC
Visita della Medina di Tunisi. Partiamo a piedi muniti del percorso suggerito dalla guida Lonely Planet. Dribblare i venditori, finte guide, guide vere, che però non desideriamo, non è facilissimo, è il primo giorno e dobbiamo ancora abituarci, ma alla fine portiamo a termine il nostro giro non senza avere fatto qualche acquisto. Gli acquisti migliori li facciamo in una zona della medina meno turistica (nella parte alta del ghetto ebraico, zona Sidi Mehrez per intenderci) ho osservato che lì facevano spesa le donne del luogo quindi mi è sembrato il posto migliore. Alle 16.00 circa partiamo per Nabeul dove pernottiamo al Camping Les Jasmins. Il campeggio è carino, ma piuttosto piccolo e non è facile sistemarsi per la presenza di molte piante basse. Noi non abbiamo molti problemi perché il campeggio è praticamente vuoto. Costo: 21 dinari con elettricità.

MAR 28 DIC
Ci spostiamo a Kairouan. Appena arriviamo in città, senza ancora avere parcheggiato il camper, troviamo diverse persone che si offrono correndoci dietro in motorino per farci da guida. Rifiutiamo e ci dirigiamo subito verso l'Hotel Continental dove parcheggeremo nella loro area attrezzata e dove pernotteremo. Costo: 20 dinari con elettricità, possibilità di carico acqua e scarico cassette.
L'Hotel è proprio di fronte al bacino degli Aglabidi, sede anche dell'Ufficio turistico. Lì abbiamo acquistato il biglietto cumulativo per i 6 siti visitabili e abbiamo preso una guida ufficiale (che parlava anche un po' italiano) che ci ha portato in giro per un paio d'ore circa.
Il giro è interessante e naturalmente per finire veniamo accompagnati in un negozio di tappeti (Kairouan comunque è la città dei tappeti), molto bello in quanto si tratta della Casa del governatore. Possiamo visitare la casa e non insistono affatto quando alla fine diciamo che non siamo interessati all'acquisto di un tappeto. Mi piange il cuore però, i tappeti sono davvero belli!
Pranziamo in una piazzetta, all'aperto, di certo non sembra la fine di dicembre… Dopo pranzo continuiamo a gironzolare per la medina e di nuovo più di una persona si offre come guida o per mostrarci tappeti, ma riusciamo a finire il nostro giro da soli.

MER 29 DIC
Al mattino ce la prendiamo con calma e prima di partire ci fermiamo anche a fare un po' di spesa al supermercato visto che qui esiste...
Ci dirigiamo poi verso El Jem dove arriviamo per mezzogiorno e parcheggiamo nell'Area sosta comunale dietro all'Anfiteatro, piena di altri camper italiani di passaggio.
Dopo pranzo visitiamo con calma l'Anfiteatro e decidiamo di andare anche a visitare il Museo Archeologico che ospita una bellissima collezione di mosaici, ci si arriva a piedi con una breve passeggiata e se (come noi) avete deciso di rinunciare o non riuscite ad andare al Museo del Bardo di Tunisi, vale sicuramente la pena.
Ritornati all'area sosta notiamo che siamo rimasti soli, ma il luogo sembra tranquillo, mentre siamo ancora fuori si avvicina più di una persona per scambiare due parole o barattare qualcosa (ad es. un panettone per due rose del deserto…). Alla notte chiudono il cancello grande, ma rimane aperto l'accesso pedonale, che è anche quello che porta all'Anfiteatro, e non c'è illuminazione, anche se il luogo non è completamente buio per la presenza di molta illuminazione all'esterno. Sì può inoltre caricare acqua e scaricare (solo cassette).
Costo per parcheggio e pernottamento: 6 dinari (non c’è possibilità di avere la corrente elettrica).

GIO 30 DIC
Al mattino ci alziamo presto per dirigerci verso Matmata dove arriviamo ancora una volta verso l'ora di pranzo. Ci fermiamo al belvedere e decidiamo di pranzare lì guardando il bellissimo panorama. Naturalmente fuori ci ronzano intorno diverse persone in attesa di proporsi come guide, rifiutiamo gentilmente e ci dirigiamo poi verso il paese. Parcheggiamo dove ci sono già un paio di altri camper di fronte ad una piazzetta sulla strada principale.
A questo punto cediamo ad una guida che parla italiano, non sarebbe necessaria, qui non è difficile muoversi in autonomia, ma bisogna ammettere che le guide aggiungono sempre informazioni in più rispetto a quanto si può trovare sulle guide cartacee, i costi sono bassi (sempre trattabili) ed è comunque un modo per entrare in contatto con la popolazione locale.
Ci porta subito all'Hotel Sidi Driss che è stato il set di Guerre stellari e dove sono ancora presenti molte scenografie, è all'interno di una casa trogloditica e già qui ci si fa un'idea di queste case scavate nel terreno. Ci porta poi in una casa privata abitata da un'anziana e lì ci mostra tutti i dettagli dell'abitazione. Io e mia figlia decidiamo anche di andare a vedere il Museo perché non abbiamo voglia di tornare subito al camper, ma effettivamente se si è già visitata una casa privata non vale la pena, non aggiunge nulla di più, è invece una buona idea visitarlo se non si prende una guida e non si desidera entrare in una casa privata.
Riprendiamo la marcia verso Metameur percorrendo una strada molto panoramica che si snoda tra montagne e piccoli villaggi di cui il più interessante è Toujane, piccolo centro di produzione di tappeti berberi. Qui la strada è piuttosto dissestata, ci sono lavori in corso e quindi si procede pianissimo, il che offre occasione a molti bambini di fermare letteralmente il camper mettendosi in mezzo alla strada: distribuiamo dolci e penne biro.
Arriviamo infine a Metameur dove cerchiamo il granaio fortificato (Hotel Ghorfas) nel cui cortile pernotteremo. Il granaio risale al XIV secolo ed è praticamente in abbandono, dubito che sia utilizzato come hotel, ma sicuramente è utilizzato come area sosta camper ed è un luogo molto suggestivo. Siamo anche qui l'unico camper, ma più tardi, dopo cena, arriverà anche un piccolo camper furgonato tedesco. Ci offrono un tè alla menta come benvenuto. Diamo un'occhiata in giro e chiacchieriamo un po' con il proprietario e una delle signore responsabili che ci chiede anche se siamo interessati alla cena, ci preparerebbe quello che vogliamo. Non abbiamo ancora provato la cucina tunisina quindi le chiediamo di prepararci brik e classico couscous. Noi decidiamo di mangiare all'interno delle ghorfas, ma ci avrebbero portato tutto anche in camper. Costo della cena: 40 dinari per 4 persone. Al mattino ci regalano inoltre 2 gallettes (pani rotondi berberi) già caldi e pronti per la colazione e ci offrono ancora il tè alla menta prima di partire. Sono tutti molto cortesi e disponibili, mai invadenti. C’è anche un mercatino dove abbiamo acquistato qualche piatto di ceramica.
Costo pernottamento 10 dinari. L'area dispone di elettricità (anche se credo che le prese non siano molte) e di bagni. Naturalmente è possibile caricare acqua e svuotare il wc a cassetta.

VEN 31 DIC
Partiamo per l'isola di Djerba. Andiamo a El Jorf dove per pochi dinari prendiamo il traghettino che porta a Djerba. Sarebbe interessante visitare la sinagoga, ma leggiamo che dopo l'attentato del 2002 l'ingresso è sottoposto a molti controlli e non abbiamo voglia di andarci, anche se la storia degli ebrei dell'isola è molto particolare.
Andiamo subito a Houmt Souk dove ci fermiamo al forte che si trova proprio sulla spiaggia, ma abbiamo notato che non ci sono problemi a parcheggiare anche più vicino al centro quindi riprendiamo il camper e andiamo a visitare il villaggio. Qui è tutto molto turistico, ma è comunque molto piacevole passeggiare senza una meta precisa. Troviamo anche un negozio di ceramiche molto grande, le commesse sono solo donne e si può girare liberamente senza essere messi sotto pressione. I prezzi sono buoni e facciamo qualche acquisto.
Finito il giro ci dirigiamo verso Aghir dove dovrebbe trovarsi il nostro campeggio. Lungo la strada, vicino a Sidi Mahares passiamo accanto alla Punta dei fenicotteri ed in effetti ne vediamo diversi, ma da lontano, non riusciamo a capire come avvicinarci, speriamo di vederne altri.
Quando arriviamo ad Aghir scopriamo che il campeggio Sidi Ali è chiuso da anni (pur essendo ancora segnalato nell'elenco inviatoci dall'ufficio turistico tunisino), ma non ci perdiamo d'animo in quanto sappiamo che si può dormire anche presso il Centre de stages et vacances che è un villaggio vacanze per studenti dove sono presenti anche alcune piazzole per camper, proprio sul mare. Si trova vicino all'ingresso del porto di pesca di Aghir e al posto di polizia.
Il luogo è bello, ma i servizi pessimi, proprio inutilizzabili (almeno in inverno) e non è nemmeno possibile caricare acqua. Però almeno l'elettricità funziona. Pare che ci sia un altro camper, ma non è presente al momento, poi arrivano anche i tedeschi incontrati a Metameur che sono già stati qui e ci confermano che questo è praticamente l'unico "campeggio" dell'isola. Avrebbe sicuramente molte potenzialità e spazio per diversi camper, ma sembra gestito non troppo bene, chi sarà di servizio il mattino dopo si rivelerà anche piuttosto scontroso.
Costo per tutto ciò: 30 dinari, in assoluto il posto più caro della vacanza.

SAB 1 GEN
Anche se abbiamo trascorso l'ultimo dell'anno in camper, in famiglia, al mattino ci alziamo un po' tardi e questa sarà una delle cause delle difficoltà di questa giornata.
La nostra prima meta è Ksar Ouled Soltane dove arriviamo solo a mezzogiorno perché perdiamo tempo in vari modi, tra cui fermarci ancora ad osservare i fenicotteri (stavolta molto più da vicino!) e a dare cose ai bambini che più volte ci fermano lungo la strada (già nella zona degli Ksar, mai a Djerba).
Questo granaio fortificato è veramente molto bello e vale davvero la pena vederlo, ma la visita sarà abbastanza breve perché veniamo assillati da tutti, e ai nostri no alla fine riceviamo pure una rispostaccia, unica volta però in tutto il viaggio. Ce ne andiamo e subito dopo pranzo ripartiamo in direzione di Chenini e Doiret.
Siccome la nostra meta finale è Douz (con campeggio già prenotato) ci rendiamo subito conto che siamo molto indietro, decidiamo di passare per Chenini senza visitarlo e partire subito per Douz, ma sbagliamo strada e quindi passiamo anche per Doiret. Questa strada è molto bella e panoramica, ma di nuovo ci farà perdere un sacco di tempo, senza nemmeno poter visitare i villaggi. Questo è stato un mio errore organizzativo e mi rammarica davvero non aver potuto fare questa visita, pazienza, può succedere. Il fatto è che partendo così tardi imbocchiamo la strada per Douz (a Matmata) quando fa già buio e la cosa ci inquieta parecchio perché la strada è tutta dritta e grande, ma è sempre sconsigliabile viaggiare qui al buio. La percorriamo comunque abbastanza rapidamente e siamo al campeggio Désert Club di Douz per le 20.00. Stanchi, ma sollevati che sia andato tutto bene. Ceniamo e andiamo subito a dormire perché l'indomani ci aspetta il deserto!
Nota: Analizzando più attentamente il percorso sarebbe stato meglio da El Jem andare subito a Djerba, poi visitare la parte meridionale della Tunisia (Ksar Ouled Soltane, Chenini e Doiret), quindi Metameur, Matmata ed infine andare a Douz

DOM 2 GEN
Avevo prenotato da casa un fuoristrada con autista per andare a Ksar Ghilane, temevo infatti il 1° gennaio di arrivare comunque tardi per organizzare questa gita e volevo affidarmi ad un'agenzia per essere certa che disponessero di tutti i permessi e assicurazioni. Ho scelto l'agenzia Libre Espace (http://www.libre-espace-voyages-it.com) con la quale ci siamo trovati bene. Il costo è stato di €135 per tutti e quattro.
Purtroppo quando partiamo il tempo è brutto, piove anche un po'. Nel deserto piove ogni tre anni e doveva proprio piovere oggi! Ci consoliamo con il fatto che sicuramente vedere il deserto con la pioggia è un'esperienza singolare…
Ci vogliono un paio d'ore circa per arrivare a Ksar Ghilane, l'autista non esce troppo dalla pista anche se qualche volta lo farà, per farci divertire un po' sulle dune. Prima di arrivare ci fermiamo al fortino romano, il tempo è ancora brutto e fa freddo. Poi arriviamo all'Oasi dove decidiamo di fare il classico giro in dromedario promesso ai bambini! L'autista contratta per noi e partiamo, per fortuna esce anche il sole! Facciamo un giretto tra le dune e qui succede l'inaspettato, la sella del dromedario di mio marito si sgancia e lui cade a terra! Per fortuna cadendo sulla sabbia e con lo zaino non si fa male, ma abbiamo preso un bello spavento!
Dopo il giretto concediamo ai bambini il bagno nella sorgente calda e ne escono proprio soddisfatti, avrebbero voluto restare anche di più, ma avevamo chiesto di andare a pranzo all'accampamento dell'agenzia a Zmela, circa 20 km a sud di Ksar Ghilane. Me lo aveva consigliato Brahim, uno dei gestori del camping Désert Club, non sapevo se fidarmi, ma alla fine ho deciso di sì e ho fatto bene!
La zona è bellissima e ci siamo solo noi (Ksar Ghilane invece sembra un po' Rimini…). Pranziamo al ristorante (tutto per noi) dove peraltro mangiamo molto bene e abbondante (costo 60 dinari in 4) e poi possiamo vagare per le dune, anche queste tutte per noi! Non c'è proprio nessun altro qui, si ha proprio una sensazione di pace e silenzio. Adesso c'è anche il sole quindi possiamo godere a pieno di questo paesaggio.
Purtroppo dobbiamo ripartire per tornare a Douz, ma questa esperienza, pur nella sua semplicità, di certo nulla di avventuroso, ci lascerà dei ricordi bellissimi e il desiderio di tornare nel deserto soffermandoci più a lungo.
Alla sera il camping si è svuotato, riusciamo infatti anche ad attaccarci alla corrente e a fare con calma il pieno di acqua. Per la prima volta facciamo anche la doccia nei servizi e non in camper visto che qui sono di livello accettabile e c'è l'acqua calda!
Costo per 2 notti: 52 dinari (5 dinari a persona e piazzola + 1 per carico acqua e 1 per elettricità).

LUN 3 GEN
Oggi non abbiamo tanta fretta, ma ci alziamo presto per poter fare un giretto per Douz, che non abbiamo ancora visto, e fare un po' di spesa.
Poi partiamo per Tozeur passando per il Chott e Jerid, il lago salato. Per fortuna c'è un bellissimo sole (come del resto per tutti i giorni della vacanza, tranne mezza giornata nel deserto…) e riusciamo a goderne a pieno la bellezza e la particolarità. Ci fermiamo in un paio di punti (lontano dalle bancarelle…) per scattare tantissime fotografie e lasciar giocare un po' i bambini.
Per l'ora di pranzo siamo a Tozeur dove intendiamo andare al camping Beux Reves. In teoria il camper esisterebbe ancora, l'insegna c'è e ci sono anche i servizi, peccato che non ci siano le piazzole! Ci viene spiegato che se vogliamo possiamo restare lì (in un cortile sgangherato stretto tra 2 case con posto solo per 1 camper) oppure possiamo andare all'area di sosta (che già avevamo notato poco più indietro) che è dotata di suoi servizi, ma volendo si può andare anche ai servizi del "camping" dove c'è anche una wi-fi zone. Evidentemente il proprietario è lo stesso che ha spostato un po' la sua attività. L'area è un grande spiazzo quasi tutto al sole con qualche piazzola anche sotto le palme (tutte molto alte) dove chiediamo di poterci sistemare. C'è davvero tanto spazio qui e i bambini si mettono persino a giocare a pallone!
Naturalmente mentre pranziamo il guardiano ci gironzola intorno per proporci il giro in carrozzella, è molto discreto, non ci disturba mentre pranziamo, ma ci tiene sempre sotto controllo!
Concordiamo un giro di 2 ore e mezza con visita alla fabbrica di mattoni, all'oasi e al quartiere tradizionale di Ouled el Hadef per un prezzo di 30 dinari per 4 persone.
Il conducente della carrozzella se la cava con l'italiano ed è molto simpatico. Partiamo visitando la fabbrica dei mattoni tradizionali di Tozeur, tutti fatti artigianalmente a mano e che chi ristruttura una casa a Tozeur è obbligato ad utilizzare (anche solo per la facciata) per mantenere tradizione e uniformità. L'artigiano è molto dettagliato nelle spiegazioni e ci mostra tutte le fasi della lavorazione, purtroppo parla solo francese, ma traduco io per i bambini. Alla fine gli lasciamo una mancia acquistando un piccolo oggetto grezzo, e ci facciamo anche dare un mattone per ricordo. Poi andiamo all'oasi dove facciamo una bella passeggiata a piedi. Anche qui è una visita davvero interessante e piacevole, oltre che di datteri è anche un'oasi di pace! Poi arriviamo in città e anche qui ci aspetta un'altra guida per mostrarci il quartiere di Ouled el Hadef, che è davvero molto bello e qualcosa di unico in tutta la Tunisia in quanto gli edifici costruiti o decorati coi mattoni gialli fatti a mano sono tipici solo di questa zona. Naturalmente anche a lui dobbiamo lasciare una mancia…
Comunque lo facciamo volentieri visto che impariamo tante cose sugli edifici e sulle tradizioni locali. Rientriamo all'area di sosta molto soddisfatti.
L'area dispone di bagni, elettricità, carico acqua e scarico cassetta wc. Il costo è a persona ma non ricordo il dettaglio perché mi pare che i bambini (o forse solo uno) abbiano pagato meno. Noi abbiamo speso 24 dinari.

MAR 4 GEN
Partiamo alla volta delle oasi di montagna. La prima tappa è Chebika. Anche qui cediamo ad una guida (ufficiale) pur non essendoci nessuna necessità di farsi guidare perché il percorso base alla sorgente è abbastanza tracciato, non ci si perde, ma la guida ci porta anche un po' fuori percorso e di nuovo sono tante le informazioni che ci dà, ci mostra diverse pietre e fossili e si dimostra davvero molto competente per qualsiasi domanda gli facciamo. Anche lui si arrangia con l'italiano.
Ci spostiamo poi verso Tamerza lungo una strada panoramica che percorriamo insieme a numerosi altri camper in gruppo. Ci fermiamo alla prima cascata (Grande Cascade) che, provenendo da Chebika, si trova un paio di chilometri prima di arrivare a Tamerza. Visitiamo questo getto d'acqua insieme a tantissime persone passando per un percorso pieno di bancarelle e diciamo che la cosa non ci entusiasma…
Subito dopo pranzo ci dirigiamo verso Tamerza e la seconda cascata. Vogliamo andare all'Hotel Les Cascades dove pare si possa pernottare col camper, ma fatichiamo a trovarlo e appena arriviamo al parcheggio della cascata veniamo intercettati dal proprietario del ristorante Gelain che ci offre di pernottare lì nel parcheggio perché ci sarà un guardiano e altri camper che andranno poi a cena da lui alla sera. Naturalmente anche noi possiamo andare a cena da lui…Diciamo che non ci interessa la cena e subito lui ci offre una guida per fare un giro al quale eravamo effettivamente interessati e cioè percorrere a piedi il tragitto Tamerza-Midés-Tamerza lungo le gole e le montagne più la cascata e la gola di Tamerza. Concordiamo la cifra di 30 euro per tutto il pomeriggio.
Sicuramente non è poco, ma ne è valsa davvero la pena, è stata una delle esperienze più belle di tutta la vacanza!
La guida ci convince a prendere un taxi per andare a Midés perché andata e ritorno sarebbe secondo lui troppo faticoso, noi non siamo convinti, ma poi cediamo e aveva ragione lui, non saremmo mai riusciti a fare 2 volte quel percorso. Arriviamo quindi a Midés dove c'è un antico villaggio abbandonato e si può scendere nella gola, attraversarla e arrivare fino a Tamerza (non senza essere andati su e giù per un paio di montagne, che non sono le Alpi, ma si fatica…). Scendiamo quindi in questa gola che è davvero bellissima, peccato che al pomeriggio sia abbastanza in ombra, ma è presto e di luce ce n'è ancora tanta. Percorriamo tutta la gola fino all'uscita e ancora una volta siamo solo noi, noi quattro (+ guida) a godere di questa bellezza, pace e tranquillità. Risaliamo sulle montagne e il paesaggio dell'Atlante ci ripaga di tutta la fatica. È difficile descrivere l'intensità di questi momenti, e la guida è davvero straordinaria perché rispetta sempre i nostri tempi e addirittura ci chiede se ci dà fastidio che lui parli (pare che a molti dia fastidio), ma noi gli diciamo di no e che anzi ci fa piacere, noi siamo convinti che sia un modo per conoscere.
Rientrati a Tamerza scendiamo alla piccola gola, anche questa molto bella, e andiamo alla cascata.
È ormai il tramonto e l'atmosfera è particolare perché ormai non c'è più nessuno, c'è calma e i colori sono bellissimi (le nuvole in cielo sono rosa), le sto guardando anche adesso sul desktop del mio computer...
Siamo stanchissimi, ma davvero soddisfatti di questa giornata, la sensazione è proprio quella di aver goduto di una grande ricchezza.
La guida, Alì, ci lascia anche il suo numero di telefono che volentieri avrei condiviso perché ci è sembrata una persona molto seria, e probabilmente contattando lui direttamente (senza passare come noi dall'intermediario del ristorante) si spende meno, ma purtroppo non riesco più a trovarlo.
Dormiamo quindi nel parcheggio circondati da una marea di altri camper, penso ci fossero almeno due gruppi. Molte persone ronzano intorno ai camper per chiedere qualcosa, anche barattandola con pietre, ma se non si scende dal camper si è salvi!

MER 5 GEN
Ci svegliamo molto presto al mattino per andare a Metlaoui. Non è lontana, ma vogliamo arrivare presto. Abbiamo prenotato prima di partire via e-mail (lezardrouge@topnet.tn) il tour con il trenino rosso del Bey (il Lézard Rouge). La risposta è stata molto sollecita, le informazioni precise e tutto ha funzionato benissimo.
Prima che arrivino tutti i gruppi (non solo di camperisti…) faccio il biglietto e circa un'ora prima della partenza saliamo sul treno per prendere i posti, non vogliamo stare in piedi, anche se poi ci alzeremo parecchie volte per uscire a guardare meglio il paesaggio.
Il giro dura circa 2 ore tra andata e ritorno, sempre sulla stessa linea, e il treno si ferma più volte per consentire di scattare fotografie nei punti più suggestivi. Le gole sono belle e il viaggio con questo treno è sicuramente particolare, ma come previsto da Alì (la nostra guida del giorno prima) ci deludono un po' rispetto a quello che abbiamo visto con lui.
Scesi dal treno cerchiamo con un po' di fatica il supermercato di Metlaoui (sulla strada per Tamerza) perché ci servono alcune cose, poi mangiamo un panino e partiamo subito perché nel pomeriggio vorremmo vedere Sbeitla.
Il viaggio dura un po' più del previsto, ma contiamo comunque di avere almeno 1 ora e mezza per visitare il sito. Ormai non mancano molti chilometri a Sbeitla, stiamo attraversando un villaggio quando vediamo molti camper che viaggiano sull'altro lato della strada che si sbracciano e ci lampeggiano. Noi siamo tranquilli, crediamo che ci stiano salutando e proprio non interpretiamo i loro segnali che ci invitano a tornare indietro. Poco più avanti ci blocca la polizia in assetto da sommossa, ci sono molti manifestanti e il camper alla guida del gruppo appena incontrato fermo, con il vetro anteriore fracassato da sassate. Per fortuna ci sono stati danni ma nessun ferito.
Abbiamo poi saputo che la polizia non li ha fermati e li ha fatti entrare direttamente nella manifestazione... Noi per fortuna siamo stati bloccati prima, ma crediamo che avrebbero dovuto fermarci tutti all'incrocio una decina di chilometri prima (da cui si dirama tra l’altro una strada alternativa per Sbeitla). Noi infatti torniamo indietro e andiamo a Sbeitla per questa strada, un po' spaventati per il timore di incontrare altre manifestazioni. Tutto invece è tranquillo, non vedremo mai più alcuna protesta.
Quando arriviamo a Sbeitla è troppo tardi per visitare il sito, verifichiamo se si può pernottare nel parcheggio, come pare che alcuni camperisti abbiano fatto, ma il guardiano ci dice che non è possibile, lì si può solo parcheggiare per visitare il sito. Ci dirigiamo quindi all'Hotel Sufetula dove ci sistemiamo per la notte. Un'oretta dopo arriva anche tutto il gruppo incrociato prima, sono un po' scossi, il capogruppo ha un bel danno, ma stanno tutti bene. Nel frattempo io avevo chiesto un po' di informazioni su quanto stava succedendo alla reception dell'hotel che mi ha spiegato che quella era la regione in cui erano iniziati e proseguivano tutti i tumulti e che c'erano già stati 5 morti. La cosa non ci rassicura affatto, ma ormai non manca molto alla fine della vacanza…
Il pernottamento all'Hotel Sufetula costa 20 dinari, ci sono servizi all'interno dell'hotel dove si può fare anche la doccia (che noi non abbiamo visto), c'è l'elettricità (diverse prese) e la possibilità di caricare acqua. Non abbiamo verificato se si poteva scaricare il wc a cassetta.

GIO 6 GEN
Poiché noi per questa giornata avevamo previsto di andare a Dougga (o Thugga) decidiamo di saltare la visita di Sbeitla perché due siti archeologici romani in un giorno ci sembrano un po' troppo… Privilegiamo Dougga perché è descritto come un sito spettacolare, molto grande e particolarmente interessante (protetto dall'UNESCO), inoltre preferiamo lasciare la regione di Sidi-Bouzid in fretta perché temiamo ulteriori tumulti.
Arriviamo a Dougga poco prima di pranzo, parcheggiamo, mangiamo e iniziamo la nostra visita che durerà fino al tramonto.
Il sito è davvero molto grande e interessante, non c'è nessuna guida che si propone, solo una ufficiale (che rifiutiamo) quando arriviamo al teatro, dove c'è anche un caffé e un altro parcheggio da cui si gode un panorama fantastico.
Il panorama d'altronde è bellissimo da tutto il sito, non sembra nemmeno di essere in Tunisia perché dopo tanto deserto siamo ora circondati da verdi colline.
La visita vale davvero la pena, tutto il sito (in gran parte ancora da scavare) è conservato piuttosto bene e c'è anche qualche mosaico ancora in situ.
Alla fine della visita è ormai l'ora di chiusura e la guida che si era offerta al teatro ci chiede un passaggio fino alla città nuova di Dougga che accettiamo di dargli. Ci spiega così un po' di cose di Dougga e sui siti archeologici della Tunisia. Caldeggia in particolare la visita di un altro sito che noi non abbiamo preso in considerazione: Bulla Regia, dove pare ci siano molti bellissimi mosaici ancora tutti in situ. Purtroppo non faremo in tempo ad andare anche lì, sarà per la prossima volta!
Finita la visita ci spostiamo a Téboursuk, pochi chilometri più a nord, dove cerchiamo l'Hotel Thugga per il pernottamento.
L'Hotel ci chiede 10 dinari per il pernottamento, c'è la corrente elettrica e la possibilità di fare rifornimento acqua. Non abbiamo chiesto per lo scarico del wc a cassetta perché l'addetto alla reception era stato un po' scorbutico quando gli avevamo chiesto per l'acqua, quindi abbiamo semplicemente fatto la sostituzione con quello vuoto di scorta.

VEN 7 GEN
La vacanza è ormai finita, la nostra meta è una giornata di relax a Sidi Bou Said, sul mare. C'è un bellissimo sole quindi la giornata è perfetta. Decidiamo di andare con il camper invece di prendere il metrò da Tunisi perché pensiamo di non avere difficoltà a trovare un parcheggio, e infatti parcheggiamo vicinissimi al centro con l'unica raccomandazione di non restare per la notte, ma non era nostra intenzione.
Facciamo un giro per il paesino che è davvero delizioso, tutto bianco con le finestre blu. Visitiamo la residenza Dar el Annabi sulla via principale che è un sontuoso antico edificio tunisino, molto interessante, e dal cui tetto si gode un bellissimo panorama sul mare.
Finita la visita pranziamo al centralissimo ristorante Chergui dove con una modica cifra mangiamo dell'ottimo pesce. Non c'è dolce quindi appena usciti prendiamo delle favolose frittelle (o bomboloni) al chioschetto proprio di fronte, una vera delizia.
Per digerire decidiamo di scendere al mare tramite la ripida scalinata che parte sempre dal centro e arriva al porticciolo turistico, purtroppo molto poco curata quindi un po' sporca e nella parte finale si passa praticamente in mezzo ad un cantiere.
Facciamo quindi la nostra passeggiata sul lungomare, dove ci sono anche un paio di camper, e risaliamo purtroppo sempre per la scalinata, questa volta rimanendo senza fiato!
Prima di partire io e mia figlia ci facciamo tatuare con la china il gelsomino su una mano e mio figlio il nome in arabo sul braccio e ci ritempriamo al famoso Café des Nattes dove prendiamo il rinomato tè alla menta con pinoli, davvero ottimo, il miglior tè alla menta della vacanza!
Con calma ritorniamo al camper e ci dirigiamo verso il parcheggio Mohammed V di Tunisi.
Questa volta non siamo soli, c'è una grandissima quantità di camper, molti in attesa di riuscire a parcheggiare perché è ancora abbastanza presto e il parcheggio non si è svuotato dalle auto. Anche noi attendiamo di trovare un buon posto e ci posizioniamo senza più uscire fino al mattino dopo.

SAB 8 GEN
Al mattino ci alziamo abbastanza presto perché prima di andare al porto abbiamo intenzione di andare in centro a fare gli ultimi acquisti.
La nostra meta questa volta non è la Medina, ma il mercato alimentare (coperto) situato in Avenue Charles de Gaulle. Il posto è davvero estremamente pittoresco e caratteristico, tutto suddiviso per zone: pesce, frutta e verdura, generi alimentari vari (pane, formaggi, spezie, olive, semole e pasta), carne e quant'altro. Tutti ci hanno offerto assaggi di ogni genere e noi rimaniamo a bocca aperta per il modo in cui dispongono le merci, che avevamo già notato per frutta e verdura anche altrove, ma qui anche il pesce è disposto in modo che i ciuffi dei calamari sembrino fiori, poi i banchi sono tantissimi quindi l'impatto visivo è notevole. Naturalmente facciamo diversi acquisti, compresi quei panini tunisini con dentro di tutto e di più (anche verdura fresca, chissenefrega ormai!) per il pranzo prima di imbarcarci.
Purtroppo mentre siamo al mercato arriva un SMS dal sito Viaggiare sicuri del Ministero che ci avvisa di tumulti in tutta la Tunisia e di evitare assembramenti. La cosa ci inquieta abbastanza anche se Tunisi sembra assolutamente tranquilla.
Ci affrettiamo a prendere le ultime cose in un supermercato lungo Avenue Bourghiba e poi prendiamo un taxi che per 1 dinaro ci riporta al parcheggio.
Qui pure ci affrettiamo a sistemarci e ci dirigiamo in porto, senza dimenticare di fermarci al distributore per il pieno visto che qui il gasolio costa la metà!
I controlli non sono tanti adesso ma l'attesa è comunque sfibrante, all'ora in cui dovrebbe partire la nave siamo ancora completamente immobili in coda con la nave nemmeno in vista. Alla fine ci muoviamo, ma si procede lentamente perché la polizia italiana fa un controllo (sommario) per verificare la presenza di clandestini a bordo. Alla fine la nave, sempre la Splendid, di Grandi Navi Veloci, partirà con 3 ore di ritardo!

DOM 9 GEN
Il viaggio è tranquillo, il mare calmo, quindi va molto meglio che all'andata. Ci sono alcuni moduli da compilare ma si consegnano una volta sbarcati, quindi niente file a bordo.
Arriviamo verso le 17.00 e le operazioni di sbarco e dogana sono abbastanza rapide, niente a che vedere con quelle tunisine! Il tempo è piovoso e freddo, accidenti, la Tunisia ci manca già!

NOTE VARIE
Metto qui un po' di informazioni di vario genere che penso possano essere utili per il viaggio.
Per quanto riguarda i prezzi posso dire che il pane costa 250 millimes (un quarto di dinaro) a baguette. Questi pani lunghi sono i più diffusi e non sono in realtà baguette, sono un po' più grandi e hanno un nome specifico che io non sono riuscita a cogliere… Qualche fornaio/negoziante ha anche le vere e proprie baguette, ma io non le ho mai acquistate.
I berberi hanno anche un pane basso e rotondo che altrettanto costa 250 millimes a pagnotta.
Il prezzo del pane è fisso, uguale dappertutto, mentre frutta e verdura hanno sempre prezzi bassissimi, ma possono variare da negozio a negozio.
Io ho acquistato le spezie ad un prezzo "alto" a Kairouan, se tornassi indietro comprerei tutto al mercato alimentare di Tunisi, compreso il couscous, il tè e quant'altro. Mi sono persino pentita di non avere acquistato del pesce, con il ghiaccio avrebbe retto benissimo un viaggio in nave in inverno.
I miei figli hanno comprato diverse kefie per sé e da portare ai loro amici, se si evitano i negozi più turistici si possono trovare al costo di 3 dinari. Qualcuna di qualità superiore costa anche di più, ma non di molto...
Il gasolio ha vari prezzi, ma in media il prezzo è circa la metà di quello italiano, la qualità è buona, noi avevamo un filtro di scorta, ma non ne abbiamo avuto neanche lontanamente bisogno.
È meglio evitare di viaggiare dopo il tramonto, le strade sono scarsamente illuminate e si possono incontrare persone a piedi, animali, biciclette o carretti che non è facile vedere. Comunque se si fa attenzione non è una cosa infattibile, a noi è capitato.
Ci sono spesso rallentatori di velocità enormi, male o per niente segnalati, la prima volta che ne abbiamo incontrato uno visto all'ultimo secondo abbiamo rischiato parecchio, non si è rotto nulla (specialmente alla meccanica del mezzo), ma avendo bagno e cucina in coda è successo il finimondo, è uscito dagli sportelli e si è rovesciato di tutto!
Come si può evincere dal resoconto praticamente non esistono scarichi per le acque grigie, spesso nemmeno i campeggi ce l'hanno. Purtroppo bisogna scaricare all'aperto, scegliendo accuratamente un posto dove l'impatto ambientale sia minimo. Ci si sente tremendamente in colpa, ma al momento non ci sono alternative.
Camperfree
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Camper
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