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Messaggio Da Camperfree Gio 23 Feb 2012, 08:26

Portogallo
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di Enrico e Liliana

Appunti di viaggio di Liliana ed Enrico.
Equipaggio: Enrico e Liliana, Alice (14 anni)e Martina (nipote, 15 anni).
Automezzo: ARCA 407 2800 D – mansardato 1999.
Periodo: dal 08 agosto al 27 agosto.
Chilometri percorsi:5.760

In origine la partenza è programmata per venerdì 5 agosto ma il protrarsi di alcuni lavori a casa la fanno ritardare a sabato sera. Alle 20.00, appena imboccata l’autostrada si accende la spia della batteria. Al primo distributore di benzina gli addetti solertemente provano con la sostituzione ma l’esito è infausto, non è la batteria bensì l’alternatore. Ritorniamo verso casa e rimandiamo la partenza sino al momento della riparazione. L’equipaggio di mio cugino Luca e famiglia (Rosy, Lorenzo, Silvia e Anna) con un ARCA 407 2800 D gemello del nostro è partito giovedì 4 agosto e ci attende a Guimarães procedendo lentamente. Ecco perché la nostra tappa di avvicinamento prevede di percorrere 2.000 km nel minor tempo possibile.

tappa 1 - lunedì 8 agosto
h 17.00 partenza da Gorla Maggiore, tempo caldo e traffico scorrevole, autostrada direzione Gravellona - Alessandria – Torino - Frejus ingresso al tunnel h. 20.00 € 48,50. Dopo 540 km alle h 00,40 sosta notturna lungo autostrada A72 ( Saint-Etienne verso Clermond-Ferrand) tra l’uscita 6 e la 7 a “Aire de La Plaine du Forez” – km 550

tappa 2 - martedì 9 agosto
Lyon - Clermond-Ferrand - Bordeaux – Biarritz – Burgos – Leòn – Benavante – Chaves - Guimarães L’area di servizio è molto affollata e abbiamo sostato in un angolo risultato rumoroso anche se il traffico non è sostenuto. Ci svegliamo con il sole ma, minacciosi e bassi nuvoloni neri circondano noi e la campagna francese. A perdita d’occhio intorno a noi mucche bianche al pascolo e fattorie sparse. Traffico pressoché assente. Dopo Bordeaux dove l’autostrada ha solo 2 corsie, il traffico aumenta per la presenza di camion e vacanzieri ma anche per le condizioni del manto stradale, un po’ vecchiotto e rumoroso. Sosta per la cena a Sahagun (Spagna) prima di Léon con un bel tramonto senza nuvole. Proseguiamo con traffico assente in entrambe le direzioni per Benavante, sulla A52 attraversiamo il confine del Portogallo verso Chaves e con la A24 poi A7 arriviamo a Guimarães alle 23,45 nel parcheggio sul retro del castello dove ci aspetta il nostro camper gemello con l’equipaggio di Luca. Percorsi oggi 1.470 km

Tappa 3 - mercoledì 10 agosto
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Dopo un giro veloce in città, ci dirigiamo a Bom Jesus do Monte dove sostiamo nel parcheggio ombreggiato ai piedi della scalinata. Fa già molto caldo ma la visita pur se faticosa è magnifica; saliamo a piedi e scendiamo con l’elevador. Dopo pranzo ci dirigiamo a Braga, ci fermiamo nel parcheggio della Lidl , Avenida da Imaculada Conceição , scoprendo poi che a 100 mt, il parcheggio del Museu Regional de Arqueologia D. Diogo de Sousa in Rua dos Bombeiros Voluntários, poteva fare al caso nostro. Siamo a pochi passi dal centro storico, fa’ molto caldo, circa 34°,e dopo la visita alla cattedrale più antica del Portogallo e dopo l’acquisto del libro “Roteiro Campista” € 6, consigliato perché riporta quasi tutti i camping del Portogallo con schede dettagliate e coordinate GPS, ci sediamo ai tavoli di un’ invitante pasticceria con aria condizionata. Ecco la prima sorpresa delle vacanze portoghesi: un bicchiere d’acqua frizzante, una birra e due coca-cola servite al tavolo per € 3,80, totale! Verso le 18, dopo la spesa alla Lidl ci incamminiamo verso Porto, direzione Parco de Campismo Orbitur Madalena. Ci sistemiamo sotto la pineta, ci riconciliamo con il mondo godendo il dovuto riposo, 2.020 km in 30 ore non sono uno scherzo! Decidiamo di non andare domani a Porto subito dalla mattina come farà Luca&Co ma di restare a riposare in spiaggia e raggiungere il gruppo nel pomeriggio. La temperatura è scesa a 18°, il cielo è sereno e… buonanotte. Percorsi 112 km

Tappa - 4 giovedì 11 agosto
Dopo una splendida colazione all’aperto baciati dal primo sole, andiamo in spiaggia in 10 minuti a piedi. Raggiungiamo il lungomare di Madalena, la località che ci ospita, attrezzato con piste ciclabili che corrono parallele alla strada e ogni 200 mt tramite passerelle di legno si superano le dune, permettendo l’accesso alla grandissima spiaggia. C’è molto vento e onde a ripetizioni che si infrangono rumorosamente sulla battigia. I bagnanti hanno con sé tende, tendalini, paraventi e ombrelloni che riparano dal vento per poter stare sdraiati al sole. Noi camminiamo e ci bagniamo i piedi, Alice e Martina raggiungono gli scogli che affiorano dal mare in più punti. L’acqua ci sembra molto fredda e solo alcuni bagnanti si tuffano velocemente con o senza muta.
Torniamo in campeggio per un bagno in piscina e dopo pranzo ci dirigiamo alla fermata del bus, fuori dal camping a destra, biglietto sul mezzo 1,75€ x 4. Il tragitto dura 40 minuti circa e come ho già letto su un altro diario, la guida dell’autobus è affidata ad un emulo di Schumacher il quale sfreccia tra le case e le auto in sosta con precisione millimetrica limitandosi a strombazzare nei punti più stretti dove cioè incontrare un’auto proveniente dalla direzione opposta sarebbe un’esperienza da infarto. Raggiungiamo Vila Nova de Gaia dove sostiamo per fare un po’ di foto con la splendida Ribeira e con il ponte Dom Luis I di sfondo.
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Il cielo è terso e fa’ un bel caldo. Siamo già stati a Porto qualche anno fa e sicuri ci dirigiamo da Càlem per gli acquisti di vino porto, senza fare il tour delle cantine già fatto precedentemente. Attraversiamo il Ponte Dom Luis dal quale un paio di ragazzotti si stanno tuffando con un pubblico d’eccezione sul e sotto il ponte, raggiungiamo la Ribeira e girovagando per le stradine saliamo alla Sé (la cattedrale) che visitiamo entrando anche nel chiostro su due piani decorato con azuleios (€2,5x4). Dalla Sé scendendo leggermente verso il centro deviamo in direzione del Ponte Dom Luis (ora siamo sulla sommità) dove passa il trenino della metropolitana, da lì si gode un panorama stupendo a 360° sulla città. Ci sediamo ad un tavolino all’aperto per bere qualcosa, poi tornando verso il centro incontriamo la stazione di Sao Bento con i sui azuleios azzurri nella fascia bassa e multicolor nella fascia superiore dell’atrio e della biglietteria. Ricordavamo una città sconquassata, ma ora tutto è in ordine e con una metropolitana in più! Risaliamo Rua de 31 Janeiro e poi Rua de Santa Caterina per poi raggiungere il Mercado de Bolhao (chiuso, sono quasi le 19) in R. de Fernandes Tomàs. Lungo il percorso incontriamo alcuni dei negozi storici di Porto tra cui il Cafè Majestic, il Cafè A Perola de Bolhão e la Confeitaria do Bolhão. Inutile dire che non vorremmo soltanto guardare il ben di Dio che offrono ma anche gustare qualcosa … urge chiamare Luca per sapere se intendono fermarsi a cena a Porto o se si cena in campeggio nel qual caso qualche acquisto sarebbe d’obbligo. Optiamo per incontrarci alla Ribeira per cercare un ristorante. Abbiamo due edizioni diverse della Lonely e ci accordiamo per la Churrasqueira do Infante, Rua de Mousinho da Silveira, locale tipico frequentato anche da portoghesi dove mangiamo pesce fritto o alla brace spendendo in nove 105€. Ritorniamo pericolosamente con il Bus fino al campeggio dopo aver girovagato sulla Ribeira ammirando il Douro illuminato dai riflessi della città. Km 0

Tappa 6 - venerdì 12 agosto
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Usciamo dal campeggio alle 10.00. Paghiamo €68,20 per due notti in 4 adulti con elettricità. Raggiungiamo Costa Nova do Prado, famosa per le originali case a righe verticali colorate come tante cabine affiancate, ma il parcheggio consigliato da Vivicamper è esaurito. Poco dopo la chiesa un altro parcheggio sterrato ci permette di sostare e superate le dune di sabbia si raggiunge la grandissima spiaggia. Il vento è forte e si sta in costume solo ben sdraiati sulla sabbia calda (23°). Il luogo è davvero suggestivo, allegro, marino, invitante.
Dopo pranzo noi decidiamo di andare a Coimbra mentre l’altro equipaggio si crogiola al sole.
A Coimbra il parcheggio indicato da Vivicamper è esaurito e parcheggiamo lungo Avenida do Conimbriga sul lungofiume. Fa’ molto caldo, circa 36° e dobbiamo camminare 800mt per raggiungere l’altra sponda e cominciare a salire verso il centro storico e la sua Università. Sono già le 16 e infatti raggiungiamo l’Università quando ormai sono già chiuse le prenotazioni per l’ingresso alla famosa Biblioteca (ultimo ingresso alle 17). Rimaniamo un po’ delusi dalla città non proprio curata e pulita e dall’università la cui piazza è impraticabile per lavori di pavimentazione. Complice il caldo ritorniamo sui nostri passi, entriamo nella cattedrale-fortezza e girovaghiamo fino al Ponte Santa Clara dove c’è un po’ di brezza che gonfia le bandiere. Imbocchiamo la A1 direzione Lisboa con meta il monastero di Batalha (si legge Bataglia). Lungo la strada attraversiamo boschi di eucalipti, vigne e campi di granturco e cominciamo a incrociare tir carichi di cortecce di sughero. Parcheggiamo a fianco dell’area di sosta attrezzata. Spesa al supermercato Pingo Doce lì accanto, con gastronomia e piatti da asporto.
Verso le 20 ci raggiunge l’altro equipaggio e in pochi minuti tutto intorno a noi il parcheggio si riempie di auto perché scopriamo che tra noi e il monastero (200 mt), dietro il muro di cinta, c’è una festa popolare con bar e tavolini per gustare panini (bifanas) pollo salsicce birra patatine e orafe per soddisfare lo stomaco, e anche un’esposizione di trattori e motozappe; a colpirci soprattutto è un palco per spettacoli talmente grande che immaginiamo possa ospitare un concerto dei Pink Floyd. Verso le 22 quando il sole è calato la musica ha inizio e l’idolo portoghese del momento ( tipo Miguel Bosè) con il suo complesso ci fa tremare lo sterno con la potenza dei bassi. Ci allontaniamo e passeggiamo intorno al Monastero che è enorme, altissimo, gigante e splendidamente illuminato. km 276

Tappa 7 - sabato 13 agosto
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Verso le 9,30 siamo al Monastero. Facciamo il biglietto di ingresso per i tre monasteri (Batalha, Alcobaça e Tomar non sapendo che la Lisboa card li avrebbe compresi) e spendiamo 60€ per 4 adulti sbagliando perché Alice ha 14 anni e si ha diritto alla riduzione fino ai 14 anni compiuti! Il cielo è inizialmente nuvoloso si apre verso le 10,00 regalandoci un cielo azzurrissimo. Il monastero ci incanta, i grandi chiostri ad ogni angolo regalano scorci prospettici spettacolari, la chiesa gotica ha linee essenziali ed è addobbata per un matrimonio. La volta è altissima e si narra che utilizzarono i condannati a morte quale mano d’opera perché si pensava che il soffitto non avrebbe retto tanto era ardito il progetto. Quando usciamo troviamo lungo la cinta del monastero un mercato di gente locale che vende frutta verdura olive dolci e pani di produzione propria. Acquisto uva e fichi deliziosi e un dolce lievitato con farcitura al cocco strepitoso a 3€. Subito dopo pranzo ci spostiamo al Monastero di Alcobaça dove sostiamo dalle 15 alle 17. Anche questo è enorme, la chiesa ha linee gotiche ancora più pure e pulite, sono custodite le tombe di Pedro e Inès de Castro finemente scolpite. I tre chiostri sono imponenti, alcune sale coperte di azuleios, ci colpisce molto la cucina interamente piastrellata fino al soffitto alto almeno 20 metri con le vasche-lavandino alimentate da acqua corrente prelevata da un fiume deviato a tale scopo, notevoli sono la sala capitolare e il refettorio. Finita la visita alle 17,00 c’è il tempo per un gelato e per la perlustrazione dei vari negozi di ceramica per i souvenir. Ricordarsi che gli azuleios sono tipici del nord del Portogallo e più a Sud non se ne trovano di altrettanto belli e assortiti.
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Ci dirigiamo a Fatima dove ci fermiamo al parcheggio 11 sterrato e gratuito. E’ nuvoloso, umido e la sera assistiamo al rosario recitato a lume di candela in un clima freddo e nebbioso, con il vento dispettoso che spegne la fiamma dei lumi. km 66

Tappa n. 8 - Domenica 14 agosto
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Ci muoviamo con calma e raggiungiamo la chiesa nuova moderna che si trova sulla grande piazza all’estremo opposto alla chiesa madre insieme ad una moltitudine di gente di razze e lingue diverse. Attraversiamo la spianata e ci sediamo sui gradini esterni davanti alla chiesa madre e alle 11 assistiamo alla messa internazionale all’aperto celebrata in portoghese spagnolo italiano inglese e vietnamita per la presenza di un gruppo numeroso accompagnato da un sacerdote concelebrante. Il tempo da nuvoloso diventa sereno, regalandoci un lieve rossore preludio di una scottatura generale. La messa termina alle 12,40. Dopo il pranzo verso le 15 ci rechiamo a Tomar, la città degli ultimi Templari, dove giriamo tutto intorno al paese per raggiungere il monastero. I parcheggi segnalati da Vivicamper sono sottosopra per lavori di ripavimentazione e rifacimento della viabilità e non sappiamo se saranno ancora praticabili in futuro. Noi seguiamo le indicazioni di “desvìo”, raggiungiamo il monastero dall’alto e ci fermiamo con molta fortuna a lato strada su un terreno sterrato ad almeno 500 mt dall’ingresso; poi per i nostri mezzi la strada diventa stretta, l’unica possibilità di parcheggio è lungo le mura e raggiunto il monastero bisogna invertire la marcia ritornando per le stessa strada. Anche qui la visita è oltremodo piacevole e sorprendente, sia per le splendide decorazioni esterne sia per la varietà di chiostri grandi e piccoli che si aprono uno dopo l’altro lasciandoci a bocca aperta. Sono notevoli anche i corridoi con le celle dei monaci, ben conservate e suggestive a tal punto che proprio in questo monastero viene rappresentata una performance teatrale ispirata a “Il nome della rosa” di Umberto Eco che durante 4/5 ore dal tramonto fino a notte, racconta la storia in modo itinerante all’interno del Convento toccando tutti i luoghi principali e ci dicono che malgrado sia recitato in portoghese, l’atmosfera e l’ambientazione nonché la bravura degli attori rendono il tutto molto intrigante e comprensibile. I programmi della compagnia sono visibili sul sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Per le 18,00 ci sistemiamo nel grazioso campeggio di Tomar che ha il vantaggio di essere vicino ad un laghetto e a pochi passi dal centro che visitiamo dopo cena, infilandoci tra le stradine, ammirando i negozi storici, immaginando lo splendore della festa dei Tabuleiros le cui foto sono esposte nelle principali vetrine. Km 50.

Tappa n. 9 - Lunedì 15 agosto
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La notte è stata tranquilla ma molto calda malgrado il vento impetuoso. Dopo le attività di scarico ci muoviamo da Tomar per arrivare a Obidos. Il panorama comincia a mutare, diminuiscono gli eucalipti e compaiono gli ulivi. La temperatura media è più calda, soprattutto oggi che è pure nuvoloso. Dopo 108 km verso le 11,30 raggiungiamo l’area di sosta di Obidos vicino all’acquedotto. Passeggiamo per la cittadina, prevalentemente bianca ma sorprendentemente colorata, molto ben tenuta, di taglio un po’ turistico in quanto ovunque si sponsorizza e propone la gingija, il liquore di ciliegie che qui ha origine, proposto in bicchierini di cioccolato. Decisamente piacevole e panoramica è la passeggiata lungo le mura merlate che circondano la cittadina da dove si scoprono scorci pittoreschi tra le abitazioni, i fiori e i giardini. Il cielo rimane grigio e basso e verso le 15 partiamo per le spiaggie di Azhenas do Mar che intravvediamo dall’alto dalla strada nella nebbia. Le nuvole sono basse sul mare e soffia un vento teso, quindi tiriamo dritto verso Cabo de Roca. Sulla strada per un attimo intravvediamo il palazzo di Sintra. Raggiunto il faro di Cabo de Roca (percorso 120 km) in un paesaggio novembrino facciamo la passeggiata sul percorso a picco sulle falesie e i faraglioni senza godere del panorama che svanisce nella nebbia. Decidiamo poi di raggiungere Lisbona visto il meteo avverso e malgrado sia domenica troviamo alcuni supermercati aperti dove poter rifornire la cambusa. Dopo 36 km siamo al campeggio Monsanto molto ben segnalato sulla tangenziale sud. Sono circa le 18,30/19 attendiamo in coda almeno un’ora per fare il check-in perché qui registrano i documenti di tutti gli ospiti, sono solo in due e il campeggio è enorme con possibilità di sosta per tende e camper ma anche bungalow, e mini appartamenti. Troviamo una sistemazione provvisoria nel luogo peggiore del campeggio a ridosso dello svincolo sulla tangenziale e poi domani cercheremo una piazzola più consona tra quelle singole, accessoriate, possibilmente vicino alla piscina. Serata di pianificazione visita alla città, tra guide e cartine. Km 366

Tappa 10 - martedì 16 agosto
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Lisbona - Fuori dal camping passano autobus per varie destinazioni, noi andiamo a destra e con il 714 arriviamo in Praça Figueiras, il capolinea, biglietto sull’autobus 1,75 x 4= 7€ . Da qui arriviamo nella Praça Restauradores dove ci dirigiamo all’Ufficio del turismo per informazioni sulle Card per i mezzi di trasporto. La scelta della carta “giusta” non è facile, diciamo che la Lisboa card ci sarebbe stata utile perché come già detto comprendeva la visita ai tre monasteri, ma ora non comprendendo i palazzi di Sintra, ci sembra troppo onerosa. Acquistiamo presso la vicina metropolitana la Viva viagem Cartao Sete Colinas che con 4,45€ al giorno permette l’uso di tutti i mezzi compresi gli elevador. La facciamo caricare per 3 giorni, e compresi 0,50 € per l’acquisto della Card spendiamo 57,2€.
Nel frattempo le ragazze sono all’Hard Rock Cafè per gli acquisti e i regali. A piedi raggiungiamo Praça Martim Moniz da dove parte il tram 28 sul quale cominciamo a fare un giro per la città. Ci fermiamo al Miradour di Santa Lucia splendido punto panoramico da dove scendiamo alla Sé, la cattedrale che visitiamo. Fuori dalla cattedrale, appena lì dietro, ci fermiamo a pranzo alla trattoria A Tasca da Sé, piccola, completamente rifatta all’interno, pulita, dove le due cuoche cucinano soprattutto pesce, grigliato o fritto davanti agli avventori. Scendiamo verso il Tago per raggiungere l’originale Casa dos Bicos e gli edifici circostanti e da lì camminando verso Praça do Comércio passiamo per Rua do Bacalhoeiros dove troviamo la Conserveira de Lisboa, da 80 anni la migliore a conservare pesci di ogni sorta in scatole di latta che vengono rigorosamente incartate singolarmente a mano. C’è l’imbarazzo della scelta e acquistiamo sulla fiducia e per la fama circa 8 prodotti diversi che successivamente all’assaggio si riveleranno eccellenti nel gusto e nella consistenza. All’angolo di fronte c’è anche un’enoteca caratteristica con una vasta scelta di vini portoghesi e vini di Porto selezionati con tappi e manufatti di sughero di ogni dimensione. Passeggiando non si possono non notare i marciapiedi decorati con sassi bianchi e neri accostati in arabeschi e giochi geometrici che rendono caratteristiche anche strade con immobili non proprio di pregio. In Praça do Comércio con il sole a picco ma con una discreta brezza percorriamo la distanza che ci divide dal lungo Tago da dove ammiriamo il ponte 25 de April, che fa tanto Los Angeles, e il Cristo che rammenta Rio de Janeiro. Percorriamo così Rua Augusta, pedonale, e tra un negozio e l’altro, alla Confetaria S. Nicolau acquistiamo degli ottimi dolci a prezzi ridicoli, scattiamo qualche foto e raggiungiamo l’Elevador de Santa Justa. L’attesa è di circa 15 minuti e una volta saliti sferzati dal vento ammiriamo a 360° la città. Successivamente qualcuno sosta in Praça do Carmo e la sottoscritta entra all’Igreja do Carmo che ospita il museo archeologico, senza soffitto per effetto del terremoto del 1755, di grande fascino con il cielo azzurro,. Ormai è tardo pomeriggio e ci accingiamo a scendere verso Praça Figueiras, il nostro capolinea.
Come promesso al campeggio troviamo due piazzole vicine alla piscina e ci spostiamo con i mezzi in un contesto sicuramente più tranquillo, fiorito, sotto la pineta. Km 0

Tappa 11 - mercoledì 17 agosto
Lisbona - Come ben pianificato la sera precedente, ci troviamo alle 9,00 già davanti alla Pastéis de Belém desde 1837, per una colazione portoghese da re. Oltre alle famose pasteis ci sono altri dolci e parecchi fagottini, panini e tartelette salate. Qui la produzione è continua e si gustano i dolcetti appena tiepidi spolverati prima di cannella e sopra di zucchero a velo. Una delizia. La pasticceria è molto grande e andando in bagno, in perlustrazione, si possono ammirare un antico registratore di cassa, le sale coperte di azuleios e dietro una vetrata i forni e la produzione dei dolcetti in diretta, tanto che alla mia gentile richiesta di una foto gli addetti si mettono in posa …. peccato che il profumo non si possa memorizzare. Mi rimetto in fila alla cassa per acquistare 6 pasteis da asporto (0,95€ l’una), confezionate in imballi di carta che mantengono la fragranza del prodotto. Attraversiamo la strada e ci mettiamo in coda per entrare al Mosteiro de Jéronimos che apre alle 10,00, siamo tra i primi 20; acquistiamo i biglietti combinati con la Torre di Belém. Siamo al quarto monastero Patrimonio dell’Umanità, primo tra i quattro per dimensioni, raffinatezza dei decori, ampiezza dei chiostri e per la splendida cattedrale gotica che riusciamo a visitare senza troppi visitatori. Alla nostra uscita la coda per entrare è un serpentone lungo un centinaio di metri; attraversiamo il giardino con fontana in direzione del Padrão dos Descobrimentos che si protende sul Tago. Saliamo in cima, chi a piedi e chi in ascensore per ammirare tutta la città da una nuova angolatura. A piedi ci dirigiamo lungo il fiume fino alla Torre de Belém posta in una splendida posizione. C’è una lunga coda per l’acquisto dei biglietti, quindi noi la saltiamo perché l’abbiamo già. Fa molto caldo 34° circa e non c’è la brezza di ieri. Sono le 13 e qui ci dividiamo: Luca decide di passare il pomeriggio all’Oceanàrio e al quartiere moderno, noi torniamo al campeggio per un bagno in piscina e per organizzare una serata a Lisbona. Scegliamo di andare ad un ristorante vegetariano per accontentare Alice che in ogni altra occasione ha mangiato poco più di un’insalata. Con molto piacere passeggiamo per Lisbona all’imbrunire, raggiungiamo il Restaurante Terra facendo un gran giro a piedi. Il ristorante ci soddisfa in pieno perché di grande atmosfera, con un buffet vegetariano con ampia scelta, un menu ben strutturato e con suggerimenti per la scelta di piatti vegani, con materie prime biologiche comprese i vini e le bevande, dolci strepitosi, 97 € in quattro. Ritornando al capolinea del bus prendiamo l’elevador da Glòria passando per Praça dos Restauradores. Km 0

Tappa 12 - giovedì 18 agosto
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Lisbona/Sintra - Questa mattina partenza h. 8 si va a Sintra. Fuori dal camping prendiamo il bus 750 per raggiungere la stazione di Benfica da dove acquistiamo il biglietto del treno per Sintra (17,4 € in 4). In mezz’ora circa raggiungiamo Sintra e a piedi arriviamo al Palacio Nacional da Sintra. Sul percorso intravvediamo un parcheggio piccolo con alcuni camper che hanno dormito qui, ma sconsigliamo l’avvicinamento a mezzi di oltre 6 metri se non di primissima mattina o sera tardi. Il Palacio da Pena è ben arredato, con soffitti lignei dipintii, decorazioni alle pareti in ceramiche colorate, una grande cucina con gli spettacolari camini a cono che caratterizzano la silhouette del palazzo. All’ufficio del turismo acquistiamo i biglietti per il bus che ci porta al Palacio da Pena e a Mouros (5€ x 4), per l’ingresso dei due palazzi spendiamo 41€ con il biglietto famiglia. Per raggiungere il Palacio da Pena si percorre un sentiero in salita sotto una pineta secolare e man mano si sale si intravedono mura, torri e cupole colorate. Il Palacio è, a detta di un turista spagnolo, un po’ Gaudì e un po’ Mohammed, ma anche un po’ Ludwig, cioè falso come è il castello di Neuschwanstein in Baviera, di sicuro impatto, colorato, a volte sorprendente ma non direi di buon gusto. La giornata che stamattina era nuvolosa e nebbiosa ora si è aperta e il cielo sereno è limpido, anche le mura del castello qui di fronte in cima alla collina sono interamente visibili tanto checi incamminiamo per la visita. Qui si possono percorrere tutte le mura, in alcuni punti un po’ pericolose soprattutto se battute dal vento, e si può vedere al lavoro un team di archeologi che stanno portando alla luce una sepoltura con scheletro completo. Ormai provati dai km percorsi su e giù, prendiamo al volo un bus che ci riporta giù a Sintra. Sono le 14,30 e i ristoranti sono già completi o con la cucina chiusa. Vicino alla stazione c’è Pizza Hut e riusciamo a rifocillarci al fresco. Riprendiamo treno e bus e verso le 18 siamo al campeggio in tempo per una doccia e pronti ad uscire entro le 19, l’orario di uscita della giornata per non pagare il supplemento. Prendiamo l’autostrada in direzione est verso il confine spagnolo per Evora. Raggiungiamo con precisione il camping Orbitur viaggiando con il sole che tramonta alle spalle immersi nella luce aranciata che avvolge tutto il paesaggio esaltando il colore delle cortecce delle querce da sughero e i campi di grano tagliato. La temperatura è alta e secca. C’è un forte vento che ci culla tutta la notte. 136km

Tappa 13 - venerdì 19 agosto
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Usciamo dal campeggio e sostiamo in Largo da Porta do Raimundo su uno spiazzo sterrato a ridosso delle mura di Evora. Percorriamo la strada principale che ci porta in centro alla grande Praça do Giraldo e ancora più in centro alla Cattedrale e dietro di essa al famoso tempio romano, il Templo de Diana. Fa molto caldo, intorno ai 36° il cielo è velato e dobbiamo ancora vedere la Capela dos Ossos presso la Igreja de S. Francisco. La città è vivace con bei negozi e ristorantini invitanti e merita una nota l’artigianato del sughero con il quale vengono confezionate borse, cappelli, scarpe, grembiuli e anche sgabelli e altri manufatti, tutti di fine design e con rifiniture di pregio.
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Verso le 12,00 riprendiamo la strada per Lisbona con sosta al supermercato Pingo Doce di Evora,e ci fermiamo per il pranzo a 36,8° alle 13,30.
Prendiamo direzione Santiago de Cacém-Sines puntando a Vila Nova de Millfontes. Passiamo lungo la costa e vista la deviazione per Porto Covo sentiamo il richiamo dell’oceano e troviamo un parcheggio adatto ai nostri mezzi N 37° 55’ 01” W 8° 48’ 11”. Il cielo è un po’ grigio ma i ragazzi non resistono e si tuffano e rituffano, e rituffano….. Verso le 18 quando ci muoviamo notiamo che i parcheggi sono via via più vuoti, anche quelli asfaltati vicini al villaggio di Porto Covo. Raggiungiamo a fatica Vila Nova de Millfontes per il grande traffico e raggiunto il parcheggio segnalato da Vivicamper, lo troviamo chiuso da sbarre e dappertutto è impossibile sostare per la “Sagra del Caracol” (non sappiamo cos’è e il nome non ci attira molto) ossia la sagra della lumaca! Tentiamo di raggiungere la località di fronte a Vila Nova, prendendo direzione Odemira, dall’altra parte del fiume, ma un grande cartello del Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina vieta ai nostri mezzi non solo la sosta ma persino il transito. Davanti ad un tale divieto ci siamo fermati e nostro malgrado abbiamo deciso di cercare altrove, a differenza di altri camperisti che sostano tranquillamente. Dopo un paio di stressanti tentativi in campeggi nei dintorni, completi, troviamo posto all’enorme Parque de Campismo Sao Miguel di Odemira, un quattro stelle a 4 km dal mare con una bellissima piscina illuminata. Arrivare alle 21 con il buio e sistemarci “dove volete” non è così facile! La notte passa tranquillamente con una temperatura di 26°, dopo una pioggerellina serale. Km 271

Tappa 14 - sabato 20 agosto
Alle h. 8 siamo già pronti per uscire perché oggi dovrebbe essere giornata dedicata alle spiagge. Il tempo è nuvoloso.
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Raggiungiamo la prima meta, Praia de Odeceixe. Lungo il percorso troviamo le indicazioni per il parcheggio camper che si trova in alto sul promontorio, vasto e sterrato dove sostano numerosi mezzi che hanno dormito qui. Viste dall’alto le spiagge (una piccola per nudisti e la grande spiaggia sabbiosa per tutti Praias das Adegas) sono magnifiche, per raggiungere la più grande bisogna scendere lungo la strada circa 800mt mentre quella nudista è più vicina. Comincia a piovigginare e decidiamo di spostarci per trovare un posto più comodamente raggiungibile con i bambini, sperando nel miglioramento del tempo.
Raggiungiamo facilmente Cabo Sao Vicente e sostiamo proprio accanto al faro sulla estrema punta Sud-ovest del Portogallo, qui le possibilità di sosta sono comunque numerose lungo la strada, alla Forteleza e presso i venditori di ceramiche. (63km percorsi) Il panorama è ampio, si può scendere per un sentiero lungo la falesia a picco sul mare, sballottati dal vento impetuoso. Dopo qualche acquisto di souvenir al mercatino di manufatti tipici quali scialli e maglioni di lana autoctona, fossili e monili di ogni tipo, malgrado l’aria calda e le nuvole minacciose da temporale, puntiamo verso Praia do Martinhal, località di Sagres, Vila do Bispo, già a sud del Portogallo.(distanza 10 km)
Visto il cattivo tempo troviamo poca gente e quindi parcheggiamo proprio vicino alla spiaggia, non nell’ampio spiazzo di sabbia battuta alquanto sconnessa dove comunque sostano due motorhome. La spiaggia è di sabbia fine con dune alle spalle, la luce si insinua radente tra i nuvoloni e si intuiscono scrosci di pioggia all’orizzonte sul mare. Qualche intrepido si cimenta con il kytesurf, un paio di labrador corrono a recuperare i sassi che qualcuno gli tira, Le scuole di surf danno imperterrite lezione. I ragazzi si buttano correndo a perdifiato giù dalle dune mentre noi passeggiamo. Decidiamo di prenotare (siamo in 9) il pranzo in uno dei due ristoranti sulla spiaggia visto che sono le 13 e pioviggina ancora. Per pranzo assaggiamo alcune specialità come l’arroz de polvo e la cataplana di pesce. Il primo intuitivamente è un risotto morbido con il polipo a pezzetti molto invitante, peccato che l’abbondante dose di coriandolo non incontra il nostro gusto, mentre la Cataplana non è altro che una pentola tonda con un coperchio tondo che si chiude ermeticamente dove sono cotti insieme patate peperoni cipolle pomodori pesce a tranci cozze e gamberi, per una specie di zuppa (esiste anche la versione di carne), spesa circa 65€ in quattro, tutto a base di pesce.
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Dopo il lauto pasto facciamo appena in tempo a salire sui camper che si scatena una tempesta di vento e sabbia seguita da un acquazzone che fa fuggire tutti i bagnanti. Puntiamo i navigatori verso la Praia de Alvor (vicino a Portimão) dove troviamo posto proprio lungo la spiaggia tra altri mezzi su un parcheggio sterrato e sabbioso ma ben battuto. (km 58 percorsi) Anche qui la spiaggia è enorme in profondità e lunghezza e guardando il mare a est si intravedono i faraglioni della Praia de Três Irmãos. Questi sono raggiungibili con una bella passeggiata di 20/25 minuti e lasciano estasiati per i colori delle falesie percorse orizzontalmente da filoni di roccia cangianti tra il rosa, il giallo zafferano e l’ocra in contrasto con la pietra chiara color tufo. Qui il bagno è rimasto famoso per l’acqua “calda” e per l’impetuosità delle onde alte anche un paio di metri tanto che a fatica abbiamo strappato i ragazzi e i papà dal mare, finendo la giornata con una bella doccia fuori dai camper, cena e nanna cullati dalle onde. Abbiamo visto passare più volte la macchina dei vigili

Tappa 15 - domenica 21 agosto
Mattinata di sole molto calda passata in spiaggia, oggi molto affollata. Dopo pranzo decidiamo di partire con meta Siviglia saltando l’Algarve visto appunto la giornata festiva per evitare inutili pellegrinaggi in cerca di un parcheggio. Alle 16 al confine con la Spagna il termometro segna 29° e quando giungiamo a Siviglia, località Dos Hermanas, al camping Villsom ci sono 31° ed è nuvoloso. Ci sistemiamo bene e i ragazzi fanno un bagno in piscina fino alle 19,45 sotto l’occhio perplesso del bagnino che avrebbe dovuto chiudere alle 19. Km 275
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Tappa 16 - lunedì 22 agosto
Oggi grande tappa di trasferimento. Partenza ore 7,30 ancora con tempo nuvoloso e 25°, ottimo per viaggiare. Poco fuori Siviglia Luca viene fermato dai poliziotti in moto i quali hanno”intuito” sbirciando lo specchietto retrovisore che aveva slacciato le cinture per un attimo e gli comminano 100€ di multa. Sosta di mezz’ora per la colazione.

Seguiamo un itinerario che passa per Cordoba lungo la A4 (in Spagna A=Autovia superstrada gratuita mentre AP=Autopista autostrada a pagamento; attenzione a scegliere perché in alcuni punti passano parallele), Bailén, Manzanares,da qui la A43 per Tomelloso, A3 per Utiel, bypassiamo Valencia e a Sagunto seguiamo le indicazioni per un’area di sosta che non c’è più perché stanno riqualificando la zona. Seguiamo le indicazioni per la spiaggia e dopo vari tentativi approdiamo al camping Malvarrosa de Corinto con affaccio diretto sulla Playa Almardà di sassi levigati, quasi deserta, mare caldo che diventa profondo dopo poco. Arriviamo alle 17,00 e ci sono 35°, quindi un bagno è d’obbligo, poi doccia e cena al ristorante del camping dove gustiamo una paella mixta con sangria in abbondanza. Nanna cullati dalle onde. Km 727

Tappa 17 da martedì 23 agosto a giovedì 25 agosto
Partenza h. 8. A 7 minuti dal campeggio imbocchiamo l’Autovia A7 per Barcelona, gratuita, infatti da quando siamo usciti dal Portogallo non abbiamo ancora pagato alcun pedaggio. Dopo 20 km finisce la pacchia, ossia l’Autovia, e prendiamo la AP7 per Barcelona. La nostra meta è il Camping Treumal di Calonge-Platjia D’Aro che raggiungiamo verso le 14 dopo 422 chilometri. Noi conosciamo già il campeggio e ci sistemiamo in una posizione comoda, vicina ai servizi e al market, ben in piano. Dopo un pranzo/merenda cominciamo a riposare dopo il viaggio tra sole e bagni di mare per tre giorni. A piedi si può raggiungere con una passeggiata di 15 minuti il centro di Sant Antoni de Calonge con negozi con giornali italiani, ristoranti, un grande mercato, il lungomare ciclabile e il porticciolo, il tutto servito anche da un bus a destra dell’uscita del camping per chi non vuol camminare.
Giovedì sera prenotiamo al bar del campeggio una Paella di pesce da asporto che gustiamo alla piazzola.
Domani ci si rimette in cammino.

Tappa 18 - venerdì 26 agosto
Concluse le consuete operazioni di scarico e carico verso le 9,00 partiamo ricordandoci di fare sosta gasolio a Empordà al penultimo distributore spagnolo. A Montpellier incontriamo traffico e un po’ di coda intermittente. Continuiamo fino alla Plage de Plemanson,(percorsi 404km) passando per Salin de Giraud, magico luogo in Camargue che rievoca altre vacanze e altri equipaggi che hanno diviso con noi la bellezza di una sosta libera sulla spiaggia direttamente con il Camper, come direbbero i francesi “pieds dans l’eau”. Il cielo è sereno e ci sono 26° con una leggera brezza. Dopo pranzo ci accordiamo con Luca di trovarci domani mattina a Briancon e mentre lui rimane a godere con i bambini di un’altra giornata di mare noi partiamo per essere a Gap per la cena e la notte.
Facciamo una prima sosta alle saline per mostrarle a Martina, poi raggiungiamo Arles e per fare gasolio sbagliamo strada e praticamente attraversiamo la città nostro malgrado, poi imbocchiamo l’autostrada diretti a Aix-en-Provence poi la A51 Sisteron e la RN85 fino Gap dove arriviamo alle 19,30 all’area sosta di Avenue du Commandant Dumont, segnalata, dietro a Intermarchè, asfaltata e illuminata, leggermente in pendenza. Ci sono circa 10 equipaggi, il cielo è nuvoloso con 26° e intorno alle 20,30 si scatena un bel temporale che abbassa sensibilmente la temperatura e prelude ad una notte fresca e tranquilla. Km 679

Tappa 19 - sabato 27 agosto
La sveglia suona alle 7 e ci sono 16°, dopo aver acquistato pane e croissants alla boulangerie vicina ci mettiamo in strada direzione Briançon. Lungo la strada ci fermiamo a fare spesa ad un ipermercato Léclerc. Verso le 11,30 siamo al parcheggio Vauban ultima tappa di tante vacanze. Troviamo il parcheggio rimesso a nuovo con la sbarra ed il sistema di pagamento a tempo, gli spazi si sono un po’ ridotti ma ci stiamo ancora. Visitiamo la città per gli ultimi acquisti di saponette e piccoli cadeaux. Arriva anche Luca e sotto un cielo terso e limpido pranziamo per l’ultima volta in suolo straniero. Alle 14 ripartiamo e facciamo un tranquillo ritorno a casa. Km.339

RIEPILOGO SOSTE E PERNOTTAMENTI EFFETTUATI IN PORTOGALLO, SPAGNA E FRANCIA

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Gasolio costo al litro in Italia € 1,51, in Spagna € 1,26, in Portogallo 1,40 circa
Spesa totale gasolio € 989,50
Autostrade € 290
Campeggi € 550
Ingressi a visite € 236

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