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Grecia una grande esplosione della natura

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Grecia una grande esplosione della natura Empty Grecia una grande esplosione della natura

Messaggio Da Camperfree Mer 07 Dic 2011, 13:26

Grecia una grande esplosione della natura

di Giorgio e Roberta

Equipaggio forlivese composto da:
Giorgio, Roberta e Nerone il ns. cane CAN…perista;
Periodo viaggio: dal 28/4 al 10/6/2010
Mezzo utilizzato:
Nome di battesimo Paki II°
Motorhome Laika Ecovip H 680 del 2005, nessun problema ne di meccanica (Ducato 2,8 jtd power, 146 C.V.) ne di cellula abitativa;
Dimensioni mt.: 2,30 x 6,80

Chilometri totali percorsi: 2100;
Costo Totale viaggio €: 1443
Diesel 337;
Traghetto A/R 294;
Bombola gas 27;
Area sosta 10;
Pedaggi 109;
Taverne 666.

La Grecia è stata la meta del ns. recente viaggio .
Rimarrà deluso chi, da questo ns. diario, cercherà indicazioni sui siti archeologici e mitologici, infatti li abbiamo trascurati, volutamente, scegliendo come obiettivo prioritario quello di scoprire la bellezza della natura che sa offrire questo Paese mediterraneo. Abbiamo molto tempo a nostra disposizione per affrontare con calma il nostro viaggio, senza lo stress di essere forzati a raggiungere la meta giornaliera per dover rispettare le varie tappe previste e studiate a tavolino prima della partenza. Questo è il vantaggio di essere dipendenti INPS.

Documentazione consultata per la preparazione del viaggio:
Guida “Grecia Continentale” della Lonely Planet reperibile in libreria;
Documentazione completa di mappa stradale richiesta all’ente del turismo ellenico di Milano.
Tante indicazioni raccolte leggendo su internet altri diari di bordo.
Il diario, qui di seguito, riassume le strade percorse e le ns. impressioni a caldo buttate giù al termine delle varie tappe e pensiamo che possano essere utili ad altri amici camperisti che si avvicinano ad intraprendere per la prima volta un viaggio in Grecia.

28/4
Da Ancona ad Igoumenitsa
Si parte con grande entusiasmo e raggiungiamo Ancona con largo anticipo rispetto all’ora prevista per l’imbarco e l’attesa è piuttosto lunga dato che la nave (Hellenic Spirit della Anek) parte con un’ora di ritardo. Ne approfittiamo per pranzare, riposare e portare a spasso Nerone. L’attesa non ci pesa: è iniziata la vacanza e siamo già in pieno relax. Nel ristorante della nave consumiamo

5/5 Da Ammoudia a Preveza
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Ripartiamo in direzione di Preveza e ci fermiamo a Myticas (N 38°40,218; E 20°56,569). Paese fuori dal tempo con una sola strada piena di negozi e caffè veramente caratteristici e che risalgono a fine 800 inizio 900. Ci era stato segnalata una taverna sul mare che ospita nel giardino i camper, ma non l’abbiamo trovata probabilmente era chiusa visto la bassa stagione.

5/5 Da Preveza ad Astakos
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Proseguiamo alla volta di Astakos dove parcheggiamo con le ruote praticamente in acqua (N38°31,995; E 21°04,805) e basta mettersi a sedere sullo scalino per mettere a bagno i piedi. Acqua trasparente e gelida. Nel paese si trovano tutti i servizi, tante vecchie botteghe ed un bel lungo mare che si anima di sera. Ceniamo nella taverna Olimpic Pegasus, il proprietario ci invita a seguirlo in cucina per mostrarci cosa ha preparato e di conseguenza ordiniamo. Ottimo, abbondante ed economico (25€ in due) come sempre. Pernottiamo.

6/5 Da Astakos alla spiaggia di Kalogria
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Oggi vogliamo arrivare nel Peloponneso ed allora riprendiamo il viaggio. La strada ci fa ammirare panorami stupendi. Il caldo si fa sentire e cerchiamo un posto all’ombra per pranzare. Prendiamo la prima indicazione che ci capita ed arriviamo nel paesino di Krioneri (N38°20,701; E21°35,596). Un porticciolo, due taverne, una spiaggia attrezzata, barchette azzurre ormeggiate che si rispecchiano nell’acqua trasparente ed un silenzio assoluto. Un vero paradiso!!! Fuori gli sdrai e via a crogiolarci al sole. Con comodo nel tardo pomeriggio ripartiamo alla volta del Peloponneso. Paesaggi, come al solito stupendi, ci accompagnano fino al ponte che collega Antirio con Rio nel Peloponneso e ci dirigiamo verso la spiaggia di Kalogria (N38°09,336; E21°22,081). Per raggiungerla si attraversa una pineta bellissima contornata da vari stagni. Si parcheggia in un grande piazzale in terra battuta situato fra la pineta e le dune di sabbia protette in quanto qui vengono a depositare le uova le tartarughe caretta/caretta. Ovviamente il piazzale non è illuminato. Il posto è stupendo, la spiaggia selvaggia e la pace è assicurata. Pernottiamo insieme ad altri 5 camper tedeschi.

7/5 La mattina veniamo svegliati dagli uccelli che camminano sul tetto. Lunga passeggiata sulla spiaggia. Rimaniamo incuriositi perché sulla spiaggia una troupe sta scattando delle foto ad una modella facendole indossare vari vestiti per preparare un servizio di moda. Nel tornare al camper abbiamo incontrato una ventina di mucche che si riposavano sulla spiaggia. Contenti anche di questa tappa rimettiamo in moto il camper per una nuova meta: Kastro Kyllini.

7/5 Dalla spiaggia di Kalogria alla Golden Beach (Kastro Kyllini)
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Nel breve percorso attraversiamo aranceti ed ammiriamo panorami stupendi, ma è proprio per questo che sbagliamo strada e scopriamo delle vecchie terme romane (lasciate andare in malora) nei pressi di una spiaggia senza fine. A volte sbagliare strada non è male!
Vogliamo arrivare però alla Golden Beach e così facciamo (N37°52,451; E21°06,477). Protetti dalle alte dune di sabbia sono parcheggiati, neanche a dirlo, 5 camper tedeschi. Facciamo subito amicizia e cartina alla mano ci scambiamo informazioni preziose su quali località visitare dato che stiamo facendo lo stesso tour del Peloponneso, ma in direzioni contrarie. Il posto è veramente bello, una quiete inimmaginabile, la spiaggia sabbiosa (ok per bambini) e passeggiate e bagni si sprecano. I tedeschi ci informano che li vicino c’è pure una fontanina (N37°52,778; E21°06,756) e ne approfittiamo per riempire i due serbatoi

8/5 Dalla spiaggia di Kastro-Kyllini a Methoni
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Quando ci svegliamo è nuvoloso ed allora ci diamo ai lavori di casa: pulizia totale del camper…..anche Nerone partecipa stando tranquillo vicino al camper! Arriva il solito ambulante con il camioncino pieno di tutti i prodotti dal pane alla frutta. Il servizio è puntuale e si può ordinare anche per il giorno dopo. Ci ritroviamo di nuovo in strada, ci fermiamo sulla spiaggia di Tholo (N37°24,618;E21°39,967). Molto bello il posto, ma una persona che sta facendo manutenzione nel suo stabilimento balneare ci dice che non si può pernottare perché bisogna andare nel campeggio alle nostre spalle. Sicuramente ci siamo imbattuti nel proprietario del campeggio, comunque consumiamo il nostro pranzo, prendiamo il sole e ce ne andiamo. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci in un campeggio e non lo faremo mai neanche nel proseguio del nostro viaggio. Incontriamo le località Kalonero e Kiparissia ci vorremmo fermare, ma la presenza di zingari ci fa desistere ed arriviamo a Pylos. Parcheggiamo sul porto (N36°54,966;E21°41,707) anche se c’è divieto per camper, ma ci spiegano che vale solo per l’alta stagione. Il panorama è stupendo: una grande baia con mare blu ed isolette di roccia abitate da uccelli. Il centro è a due passi, ci rechiamo in centro per guardare le vetrine e dedicarci alla mondanità dopo vari giorni di vita solo balneare. Bella cittadina molto animata la sera con una piazza che deve la sua bellezza alle altissime palme che la circondano. Le taverne sono tante e nel sentire i profumi ci fermiamo in una con terazzo a sbalzo sul mare. Cena a base di pesce ottima (33€ in totale)!
Poco prima di Pylos abbiamo notato un cambiamento della morfologia del territorio, infatti se prima si parlava di spiaggioni ora la costa è alta e sarà così per buona parte del sud.

9/5 Il sole picchia forte, ma fortunatamente c’è vento e la temperatura è sopportabile. Ammiriamo ancora la baia e le barche a vela che si sfruttando il vento corrono velocissime.
“Salpiamo” anche noi ed percoriamo una strada panoramica fino a raggiungere Methoni. Il paese è piccolo dominato da un bellissimo castello costruito dai veneziani. Noi parcheggiamo sulla spiaggia sabbiosa (N36°49,086; E21°42,613) che è tutta per noi, visitiamo il paese e poi ci buttiamo in acqua. Bagno, sole, bagno e così via fino nel tardo pomeriggio. Arriva l’ora di cena scegliamo la taverna Akrogiali: la sua caratteristica è quella di essere in acqua in quanto le onde si infrangono nel suo muretto di recinzione, non esiste strada per raggiungerla, bensì bisogna attraversare la spiaggia. Sempre a base di pesce la cena ci costa 31€ in totale. Anche a Methoni vige il divieto per i camper, ma vale solo per l’alta stagione in quanto a circa 500 mt c’è un campeggio.

10/5 da Methoni a Paralia Velika
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Oggi nel nostro mirino c’è Koroni. Seguiamo la costa e dall’alto vediamo calette con un’acqua limpidissima verde smeraldo. La costa diventa sempre più alta e ci ritroviamo tra colline piene di uliveti. Comincia la picchiata verso il paesino, ma una volta arrivati a Koroni ci rendiamo conto che non si riesce ad entrare. Le strade sono strette, i terrazzi bassi e il traffico è greco. Piccolo tentativo, ma vano. Manovra all’italiana, bloccato traffico e riusciamo miracolosamente a girarci e andarcene. Ritentiamo seguendo la direzione porto, ma anche qui dobbiamo desistere. Riprendiamo la strada principale e decidiamo di affidarci al nostro fiuto e così facendo scopriamo Paralia Velika (N36°59,811; E21°57,187). Non è un paese è una spiaggia molto selvaggia, un luogo di pace incantevole. Arriviamo dove termina la strada e scopriamo che altri hanno avuto la stessa idea troviamo infatti 3 camper tedeschi e dove ci sono loro solitamente il posto è bello.

12/5 Da Paralia Velika ad Agios Nikolaos
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Ora siamo molto vicini al tanto decantato Mani e cioè il secondo dito del Peloponneso e così decidiamo di partire. Lungo il percorso troviamo un Lidl e ne approfittiamo per rifornire la cambusa poi attraversiamo Kalamata. Non ci fermiamo perché, visto quello che sta succedendo in Grecia in questo periodo, preferiamo evitare le grandi città. La baia di Kalamata è bella, l’acqua è cristallina e la spiaggia è piena di greci che sfruttano la pausa pranzo per godersi il sole. Stiamo percorrendo una strada di montagna sempre accompagnati da uliveti che degradono verso il mare e da tanti fiori che compongono un insieme di colori bellissimi. Discesa ripida e si torna a costeggiare il mare. Esploriamo la spiaggia di Kardamyli belle ma di ciottoli. Scattiamo foto e poi ripartiamo alla volta di Agios Nikolaos. La strada per tratti è di montagna e per tratti costeggia il mare. Appena arrivati ad Ag. Nikolaos posteggiamo il camper all’ombra di un platano e diventiamo proprietari di una baietta (N36°49,042; E 22°17,661). La giornata è piena di sole e calda, l’acqua trasparente ci invita ed in un attimo siamo a bagno. A sera ci spostiamo sul porticciolo (N36°49,368; E22°17,010) per trovarci, come consuetudine, un’invitante taverna. La cena a base di carne ci costa 20,50€.

13/5 Siamo stati svegliati alle 7 da una nenia che scopriamo provenire dagli altoparlanti della chiesa. Si tratta di un richiamo per i fedeli. Il paese è molto piccolo ed anche molto caratteristico. La vita degli abitanti si svolge intorno al porto. I tanti anziani passano il tempo seduti fuori dalle taverne a bere il loro caffè, a parlare e “sbattere” i loro “rosari”. Non si vede una donna! Notiamo un bancone dove i pescatori appena arrivati espongono e vendono il loro pescato. La bilancia è di inizio secolo, ma funziona. Ci mettiamo a parlare con loro ed uno di loro parla italiano. Ci racconta che ha lavorato in tutta Italia per 5 anni. Alla nostra richiesta di cosa si occupava ci risponde che era il numero 1 dei contrabbandieri di sigarette…e l’amico vicino a lui confessa di essere stato il numero 2!!!!!! Ridiamo di gusto, pacche sulle spalle, foto di rito e poi continuiamo il nostro giro. Ci avviciniamo alla chiesa ortodossa dove si sta svolgendo una importante funzione religiosa. Curiosi entriamo in chiesa e notiamo che mentre delle persone intonano delle nenie, altre si avvicinano al sacerdote per ricevere in bocca un cucchiaino con ?? e nelle mani un pezzo di pane. Il rito è veramente suggestivo. Alle 11 termina la funzione ed all’uscita dalla chiesa ogni intervenuto riceve un piatto con vari dolci. Per loro è una grande festa! Cerchiamo di chiedere informazioni sull’evento ai due sacerdoti che hanno celebrato, ma i due parlano solo greco e così ci rimane la curiosità.

13/5 Da Agios Nikolaos a Porto Kagio
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La nostra meta è Nea Itylo, la strada si inerpica moltissimo e dall’alto abbiamo un panorama spettacolare. La strada comunque è buona ed attraversa vecchi villaggi di montagna. In uno di questi troviamo una fontana e non ci facciamo sfuggire l’occasione per riempire i serbatoi. Riprendiamo il percorso e dopo una curva, come per magia, ci appare una baia immensa con colori tra cielo e mare stupendi. Ci fermiamo per fotografare e poi iniziamo i numerosi tornanti della discesa. Dall’alto vediamo dei camper posteggiati in riva al mare. Raggiugiamo la baia e sul lungomare troviamo i camper visti dall’alto e ci fermiamo pure noi (N36°41,601; E22°23,350). Il paese è costituito da pochissime case e da due taverne. Ci sono solo 10 abitanti effettivamente residenti. Il posto è molto bello, l’acqua è limpida e come al solito passiamo le giornate in acqua.

15/5 ahia nella notte si è alzato il meltemi, un vento che mediamente tira fortissimo per 3-4 giorni. Il camper si muoveva come un fuscello risultato notte in bianco! La mattina decidiamo di proseguire per il sud e così arriviamo, lungo un percorso panoramico, a Gerolimenas (abitanti: 55). Paesino che si affaccia su una baia affascinante (N.36°28,943; E22°23,996). Ci fermiamo in uno dei tanti bar che sono nella piazzetta per gustarci un ottimo aperitivo accompagnato da stuzzichini (olive e feta) e poi ripartiamo per raggiungere Porto Kagio, la punta estrema del Mani. Ancora la strada non ci delude: un intercalare di montagne, baiette, uliveti, greggi di capre e nonostante il vento rimaniamo una volta in più stupiti dal panorama. Arriviamo a Porto Kagio (N36°25,692; E22°29,220) microscopico villaggio di pescatori posizionato in una baia p a d i s i a c a ! Dunque la discesa porta direttamente sulla spiaggia di ghiaia, se sei fortunato in corrispondenza dell’ultima curva c’è posto per parcheggiare un camper, ma noi non siamo fortunati. Sappiamo che una taverna ha il parcheggio dove poter pernottare, andiamo a cercarla ed è proprio l’ultima taverna dall’altra parte della spiaggia. Dobbiamo raggiungerla, ma per arrivarci (non c’è la strada) occorre passare con il camper lungo la spiaggia. Rasentiamo i muri delle case, le barche e la ghiaia in certi punti cede, ma arriviamo al parcheggio tirando un respiro di sollievo. Pranziamo nella taverna O’ Porto (28€) molto caratteristica. La nostra idea era quella di pernottare, ma il vento rinforza ed il mare pure ed allora decidiamo, a malincuore, di abbandonare questo posto da favola. Contrariati torniamo a Gerolimenas e per ripararci dal vento posteggiamo vicino alle pareti di un hotel. Il vento è tremendo ed anche se riparati balliamo.

16/5 Da Porto Kagio a Pirgos Dirou
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Lungo la strada in direzione di Areopoli siamo accompagnati da un panorama fantastico. Il sole crea giochi di luce sulle isole e sulle rocce che delimitano le baie e così alla prima stradina che porta verso il mare deviamo. Grande scelta lo spettacolo è fantastico siamo nel paesino fantasma di Mezapos (4 case, una taverna ed una chiesetta), ma con una terrazza naturale sulla falesia (N36°32,532; E22°23,446). Assistiamo alla furia del mare mosso da un vento vigoroso. Onde ciclopiche che sbattono contro le scogliere con un boato spaventoso ed affascinante. Oggi non è il caso di fare il bagno!
Nel pomeriggio raggiungiamo Pyrgos Dirou. Sempre dall’alto notiamo una decina di camper parcheggiati in spiaggia, li raggiungiamo e riparati dal camper ci stendiamo a prendere il sole. Anche in questa baia (N36°38,454; E22°22,993) il vento soffia ed il mare scherza ma si capisce che il fenomeno lentamente diminuisce. L’attrazione di questa località sono le grotte, ma causa mare grosso non è possibile visitare. Peccato.
Il silenzio della baia è rotto solo dal flusso e riflusso delle onde sulla spiaggia. Dormiamo beatamente tutta la notte.

17/5 Da Pyrgos Dirou a Plitra
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Oggi si parte con destinazione Plitra ciò vuol dire che abbandoneremo il Mani. Prima fermata è ad Areopoli per fare spesa, ma scopriamo un cantiere con una presa d’acqua e approfittiamo per eliminare tutta la sabbia che lo ricopre. Il vento è sparito ed il caldo è tanto. La città più importante che incontriamo nel nostro percorso è Gythio e le informazioni che abbiamo lo descrivono come molto bello. Noi, invece, lo saltiamo perché notiamo che ci sono montagne di immondizia e ci ricorda tanto Napoli. Dopo pochi km vediamo una bellissima spiaggia sabbiosa (in località Skalas N36°47,372; E22°34,903) con una vecchia nave incagliata e decidiamo di pranzare proprio lì. Troviamo un bel piazzale con tanti alberi. Immancabile la passeggiata fino raggiungere e toccare la nave. Facciamo due bagni: uno di mare e l’altro di sole. Siamo arrivati in Laconia (terzo dito del Peloponneso) famosa per gli aranceti con alberi stracolmi di arance. Ci fermiamo e ne raccogliamo una decina e come noi vediamo un altro camper francese che ne approfitta. Arriviamo a Plitra (N36°41,229; E22°50,379) piccolo paese di pescatori senza servizi (banca, farmacia, generi alimentari etc), ma con una baia favolosa. Parcheggiamo sul porto a contatto con i pescatori e ceniamo nella taverna Akrogiali. Il proprietario Teo ci serve un calamaro gigante buonissimo che ancora oggi ci ricordiamo e ci riempie il tavolo con tante altre specialità, il tutto per 31€. Pernottiamo in questo posto idilliaco.

18/5 Andiamo a passeggio sul porto per seguire l’arrivo dei pescatori con il loro pescato e possiamo dire che ad ogni barca è andata molto bene. Sul porto ci sono rubinetti e ci si può rifornire. Proseguiamo ed il nostro fiuto ci fa scoprire Archangelos di Demonia. Superiamo le 4 case del paesino e siamo su una scogliera incantevole completamente da soli. Sole, sole ed ancora sole.

18/5 Da Plitra a Elafonissos
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Lasciamo Plitra ed il nostro fiuto ci fa scoprire Archangelos di Demonia (N36°37,710; E22°52,415). Superiamo le 4 case del paesino e siamo su una scogliera incantevole completamente da soli. Sole, sole ed ancora sole. Trascorriamo tutto il pomeriggio a crogiolarci poi rimettiamo le poltrone dentro al camper e riprendiamo il viaggio verso Neapoli che è la cittadina più importante del terzo dito. Decidiamo di pernottare nel porticciolo (36°30,886; E23°03,156) dei pescatori e poiché nel parcheggio c’è una taverna andiamo subito a cenare (25€).

19/5 Scopriamo che una bombola è finita e volendo stare dalla parte del sicuro ci mettiamo a cercare un fornitore di bombole sperando che l’attacco coincida con l’attacco della bombola italiana. Siamo fortunati perché la troviamo alla periferia della città da Attanassakos (N36°31,950; E23°02,809). Paghiamo 27€ compresa la bombola. Ora partiamo tranquilli ed andiamo a prendere il traghetto per sbarcare nell’isoletta di Elafonissos. All’imbarcadero non sono esposti gli orari, ma uno del posto ci fa capire che ad ogni ora c’è un traghetto. Appena sbarcati ci rendiamo conto della bellezza del luogo. L’unico villaggio dell’isola si trova sul porto e l’attività principale oltre alla pesca è il turismo. Il litorale è pieno infatti di taverne e di fronte ad una di queste una lingua di terra si potrae verso il mare e porta ad una chiesetta tipica greca con attorno ulivi secolari. L’acqua è cristallina e una quantità di piccoli e grossi pesci sono facilmente visibili. L’isola ha due strade e scegliamo quella di destra. Arriviamo sulla spiaggia di Katonissi (N36°29,446; E22°55,711) dove è segnalata una area di sosta, ma quando arriviamo troviamo l’area chiusa e parlando con un muratore capiamo che l’area non esiste più. Oltre a ciò troviamo cartelli di divieto sosta camper e a chi non rispetta il divieto verrà applicata una multa di 147€ a persona e al giorno. Rimaniamo in questa posizione incantevole per pranzare e fare una passeggiata sulla immensa spiaggia e poi ripartiamo per arrivare alla spiaggia di Simos. Imbocchiamo la strada a sinistra e comincia subito un panorama da favola e finalmente arriviamo alla fine della strada (N36°28,104; E22°58,918). Posteggiamo il camper, attraversiamo la pineta, le dune e…..rimaniamo a bocca aperta!!!!!!! La sabbia è borotalco, e si estende per tutta la baia fino arrivare ad un promontorio fatto da una combinazione di rocce e dune. L’acqua è bassissima, colore del cielo ed in più siamo soli a goderci questa bellezza. Insomma nulla da invidiare ai caraibi. A tardo pomeriggio andiamo a vedere il campeggio, lo visitiamo ed è bene attrezzato e posizionato su una spiaggia che è il prolungamento di quella dove siamo stati. Preferiamo ritornare al paese e parcheggiare vicino all’imbarcadero. Chiediamo informazioni sui divieti e ci viene detto che valgono solo per il periodo estivo. Bene ce ne andiamo a cena nella taverna “da Costantino”, ma ora è del figlio Attanasio che parla bene l’italiano. Si mette a chiacchierare con noi mentre ceniamo e ci spiega che lui è il proprietario dell’area sosta e l’hanno obbligato a chiuderla dopo che è stato aperto il campeggio. Il proprietario del campeggio è intrallazzato con un ministro ed allora si sa come vanno a finire le cose. Mangiamo bene a 31,50€.

20/5 Dopo una notte più che tranquilla ritorniamo alla spiaggia idilliaca e ci passiamo tutta la giornata e la sera prendiamo l’ultimo traghetto. In questi 2 giorni siamo stati gli unici camperisti presenti sull’isola!!! Ritorniamo a Neapoli per pernottare.

21/5 Da Neapoli a Monemvassia
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Ci sono tre strade per arrivare alla meta due corte, una lunga. Ci viene consigliata la lunga e noi seguiamo il consiglio.
Monemvassia è un’isola che è collegata da un ponte al paesino di Gerakas.
Posteggiamo a fianco agli stessi olandesi incontrati più volte nel nostro percorso esattamente sul porto (N36°41,155; E23°02,367). Poco dopo arrivano quattro equipaggi italiani e …la pace del luogo ne risente!
Monemvassia, vista dal porto, per la sua conformazione ci ricorda Le Mont St. Michel.

22/5 Grazie ai nostri connazionali ci svegliamo presto e ce ne andiamo a far colazione in taverna e con 9€ a testa mangiamo così tanto da risparmiarci di pranzare. Passiamo la giornata a bighellonare per il paesino e fare spesa. All’ora di cena andiamo in una taverna tanto declamata dalla guida, ma è stata una pessima esperienza (porzioni scarse da guardare con la lente e poco curata la cucina) quindi non torneremo mai più da “Tatra”!

23/5 Di fronte al nostro parcheggio parte la navetta (biglietto si compera a bordo) per andare a visitare Monemvassia. Ogni angolo del borgo è un quadro, un vero spettacolo. Il valore di questo villaggio è inestimabile tanto è vero che è considerato patrimonio dell’umanità (UNESCO). Assolutamente da non perdere!
Terminata la visita partiamo senza meta ed il fiuto ci fa trovare, poco distante, una baietta (N36°38,172; E23°01,716) con tanto di alberi. Non ci sembra vero, ci fermiamo e come al solito ci dedichiamo ai bagni e al rafforzamento dell’abbronzatura. Ritorniamo a Monemvassia per pernottare, ma essendo domenica, tutti i parcheggi sono pieni ed allora percorriamo il ponte e posteggiamo vicino ad altri camper e sotto il cartello divieto sosta. Siamo però in bassa stagione e la pattuglia dei vigili che era li a fianco non ha fatto storie. Ottima la taverna Molaon Anastasakis sul porto (28€).

24/5 Da Monemvassia a Plaka Lonidio
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Fatto rifornimento di acqua nel porto, partiamo. Ci sono vari percorsi per arrivare alla meta, ma ci viene consigliato quello che passa da Kosmas perché gli altri sono molto difficili e così seguiamo il consiglio. Fino a Kosmas la strada è ripida, ma bella. L’attraversamento del villaggio è impegnativo: si passa al millimetro, terrazzini sporgenti, tetti più bassi del camper, strettoia in corrispondenza di una casa con tetto a livello della strada, gimkana fra i tavoli che le taverne hanno nella piazza. Oltre la piazza inizia una salita con tornanti fra le case e si ha l’impressione di non riuscire a curvare e poiché la carreggiata è larga poco più del camper e la circolazione non è regolata da semaforo si prega e si spera di non incontrare un altro mezzo!! Usciti da Kosmas si è sollevati, ma il sollievo dura poco. Inizia una discesa ripida, stretta, piena di tornanti, strapiombi terrificanti, roccia friabile con accenni di frane. Consiglio: proibito sbagliare una curva!! Finalmente siamo arrivati a Leonidio (N37°10,015; E22°51,532) e per smaltire la tensione siamo andati a spasso nel mercato del paese e poi siamo arrivati a Plaka Leonidio dove esiste un’area sosta camper attrezzata in paese (carico,scarico,colonnina elettrica, illuminata, sul mare,asfaltata, 5€/giorno, (N37°08,905;E22°53,557). Come al solito sul porto c’è l’imbarazzo della scelta, ci sono tante taverne. Decidiamo di cenare da Margherita, (normale, 28€).

25/5 Riposo assoluto. Passiamo la giornata in spiaggia a leggere e a parlare con olandesi (i soliti), francesi e tedeschi, non ci sono italiani. Consumiamo, nella taverna Dolfini, la cena sulla terrazza che domina il mare. Ci ricordiamo ancora oggi di quella cena perché è stata ottima (17€). Giovanni, parla italiano e sa proporre le sue raffinate specialità.

26/5 Da Plaka Leonidio a Nafplio
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Si parte e lungo il percorso veniamo attirati dall’indicazione Paralia Ag. Andrea e la seguiamo. Ci troviamo in un porticciolo, chiediamo ai pescatori se ci si può fermare e se il posto è tranquillo. La risposta è positiva e ci fermiamo. Il piazzale è perfettamente illuminato. Nel passeggiare scopriamo una piccola spiaggia di ghiaia che divide il mare da uno stagno. Pernottiamo (N37°22,288; E22°46,984), ma nella notte sentiamo strani rumori provenienti dalla parte posteriore del camper che spariscono appena ci siamo alzati dal letto. Probabilmente erano interessati alla scaletta.

27/5 Fortunatamente non sono riusciti a smontare la scaletta che probabilmente serviva ad un pescatore. Passiamo la giornata nella spiaggia e poi in serata raggiungiamo Nafplio dove pernottiamo sul porto insieme ad altri camper (N37°34,107; E22°48,052). Bella città dominata da un castello veneziano e piena di negozietti alla moda di ogni genere, con caratteristiche viuzze strette del borgo vecchio ingentilite tutte da bouganville color porpora talmente fiorite che si vedono solo fiori e niente foglie. Il lungomare è pieno di pubs, bar, discoteche tutti pieni di giovani. Le taverne caratteristiche si trovano nelle strette stradine. Ceniamo bene nella taverna Old Mansion (28€). Se si vuole visitare il castello è consigliabile di parcheggiare al Torrione (N37°33,799; E22°48,000).

28/5 Da Nafplion ad Ermioni
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La strada si inerpica abbandonando subito il mare e ben presto ci troviamo in piena montagna ed in mezzo a immense distese di ulivi. Tanto per cambiare il panorama è attraente in quanto pur essendo in alta montagna si vede lontano il blu del mare. Si scende in direzione Kranidi per poi riprendere la salita e si attraversa un’altra area destinata agli uliveti. In prossimità di Didima, la strada si trasforma in superstrada e con questa si arriva a Portoheli. Un paese che si è sviluppato grazie, ed a ragione, al grande turismo. La baia è una favola ed il mare è uno specchio. Dai panfili ormeggiati si denota che qui c’è un turismo di elite ed infatti, pur girando tutta la mattina, non troviamo dove ormeggiare. Ci rincresce, ma chi non ci vuole non ci merita e così ce ne andiamo direzione Ermioni. A una decina di Km prima di Ermioni, notiamo una strada che porta ad un cantiere edile. Diamo retta al nostro fiuto e dopo poco la strada termina su una baietta di ciotoli e sabbia fatta su misura per il nostro motorhome. La baia è riparata, il sole è forte e l’acqua è caldissima e ….siamo già a bagno! Pochissime persone quasi tutte del luogo ed il silenzio è garantito. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Ermioni, piccolo paesino di pescatori e sostiamo sul lungomare (N37°23,036’; E23°14,750’). Il mare è piatto e trasparente tanto che le barchette si specchiano nell’acqua. Anche stasera cena nella taverna“da Katerina” che è quella che più ci ispira (23,80€).

29/5 Aprendo la finestra vediamo che siamo a stretto contatto con un pescatore che sta sistemando le reti, ne approfittiamo per chiedere dove è facile scorgere i delfini. Ci risponde che i delfini, se hanno voglia di farsi vedere, possono apparire dovunque, grande saggio!! Ritorniamo subito verso la baia di ieri (N37°20,772; E23°13,401) e facciamo bene perché si sta riempiendo di gente locale dato che siamo nel we. Passiamo tutta la giornata a crogiolarci al sole e decidiamo anche di pernottare confidando nella luna piena invece questa non arriva causa le alte falesie che proteggono la baia.
Il buio è pesto pertanto ce ne andiamo verso Ermioni, ma lungo la strada vediamo una taverna “Sto Dromo Ton Agion) con un bel parcheggio sul mare. Chiediamo il permesso di pernottare ed il proprietario ci dice che non ci sono problemi. Visto che abbiamo già cenato (sono le 23), andiamo a sederci ad un tavolo ed ordiniamo, per sdebitarci, due ouzo che ci vengono serviti con olive e feta (3€).

30/5 Da Ermioni a Metamorfosi
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Partiamo in direzione di Poros per scoprire la costa sud ed est del quarto dito avevamo informazioni che lungo la strada avremmo incontrato due belle spiaggie: una a Dardisas, l’altra nei pressi dell’hotel Hydro. Le abbiamo scartate entrambe perché la prima era troppo sporca (residui di tanti pic-nic) e l’altra è diventata una spiaggia dei vari villaggi turistici sorti come funghi. Proseguiamo e la curiosità ci porta a seguire l’indicazione per Pigadia Beach (N37°24,721; E23°22,278). Alla fine della strada scopriamo un borgo di quattro case e due taverne, praticamente è un micro villaggio di pescatori che non ha subito alcuna variazione rispetto al tempo in cui si è costituito. Sembra di essere tornati all’inizio secolo. Scegliamo di percorrere il lungomare prendendo a destra per andare verso la taverna più caratteristica. Antonis, proprietario dell’omonima taverna, ci consente di parcheggiare nel suo parcheggio all’ombra del grande ed unico albero. Siamo di fronte all’isola di Idra, detta l’isola dei delfini, ma di delfini neanche l’ombra. La spiaggia di ciottoli è quasi inesistente e degrada dolcemente nel mare. Passiamo una piacevole giornata e a sera ceniamo benissimo nella taverna (27€).

31/5 Chiediamo il permesso ad Antonis di fare acqua e scaricare e molto cortesemente acconsente. Regaliamo una bottiglia di grappa come ringraziamento per la cordialità e disponibilità riservataci.
Riprendiamo la strada principale e lungo il percorsonotiamo delle calette meravigliose, ma sono raggiungibili solo via mare. Senza fretta, come sempre, arriviamo di fronte all’isola di Poros divisa dal continente da un braccio di mare largo 250 metri. Occorre parcheggiare nel piazzale (N37°29,701; E23°27,251) dell’imbarcadero e poi prendere il traghettino, costo 80 centesimi a persona.
Poros è considerata l’isola della pace e dell’amore è verdeggiante e possiede molte spiagge di ciotoli ed acqua cristallina.
Rimettiamo in moto e ci dirigiamo a Metamorfosi che si trova nella penisola di Methana. La strada sale molto e ben presto dominiamo dall’alto il mare. Proprio dall’alto vediamo una bellissima calettacon vari camper posteggiati. Come arrivare alla caletta? Il navigatore ci indica la direzione, ma la stradina che dovremmo imboccare non è di nostro gradimento. Ci fermiamo e chiediamo a delle persone sedute al bar che ci confermano che la strada, indicata dal navigatore, è quella giusta ed è buona. Arriviamo in spiaggia subito ci accorgiamo che fa per noi. La spiaggia di ciottoli è lunga circa 1 Km, degrada dolcemente ed è ben riparata dal vento (N37°32,256; E23°20,818). Gli altri camper sono sparsi lungo la spiaggia a notevole distanza gli uni dagli altri e così pure noi teniamo le debite distanze. Poiché il posto è molto bello e molto adatto per il relax (lettura, bagni, sole) decidiamo di rimanere qui per altri giorni, ma non essendoci una taverna siamo obbligati a rifornire la cambusa. Lasciamo poltrone e tavolino per tenere il posto e partiamo per Methana. Ancora una volta ci si presenta uno spettacolo da cartolina. Insenature, acqua verde smeraldo e blu, falesie rosse insomma in certi momenti sembra di essere in Norvegia. In vicinanza di Methana l’acqua è di un colore che passa dal celeste al viola ed è calma come l’olio. All’ingresso nel paese si sente un forte odore sgradevole e scopriamo che è il tipico odore delle acque sulfuree, infatti ci sono le terme. Queste acque si vanno a mescolare con l’acqua della baia. Facciamo spesa e ritorniamo a Metamorfosi, facciamo carico acqua dalla fontanina presente nella baia poi parcheggiamo definitivamente. Ce ne stiamo in questo paradiso per quattro giorni e ci è dispiaciuto andare via.

4/6 Da Metamorfosi ad Archea Epidavros
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A sera arriviamo nel paesino. Piccolo, ma bello e mondano. Troviamo un bel parcheggio illuminato a due metri dal mare, proprio all’imboccatura del porto così possiamo ammirare il passare dei panfili (N37°38,191; E23°09,703). Questa sera torniamo alla sana abitudine, abbandonata a Metamorfosi, di cenare in una taverna. Optiamo per quella più caratteristica e non sbagliamo, alla taverna Akrogialis si mangia bene (25,50€). Per dare un tocco di folklore ci sono due suonatori di bouzuki che rallegrano ancora di più la serata.

5/6 Per tutta la notte finalmente piove e continua a piovere tutto il giorno, ma noi per fortuna abbiamo i nostri libri da finire (ne abbiamo portati due scatoloni uno per ognuno perché i gusti sono diversi).

6/6 Ritorna prepotente il sole e ce ne andiamo a spasso nel paesino e poi riprendiamo il viaggio alla volta di Corinto

6/6 Da Archea Epidavros a Patrasso
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Arriviamo a Corinto e riusciamo senza difficoltà a parcheggiare (N37°55,542;E22°59,676) a due passi dal ponte sul famoso canale. La vista dal ponte è impressionante perché si è sospesi nel vuoto, infatti si è ad una altezza di 80 metri rispetto il canale che è largo appena 24 metri. Fa molto effetto vedere le due pareti verticali scendere a picco sull’acqua e vedere il canale laggiù che sembra ancora più lontano e più stretto di quello che è.
Non lo raccomandiamo a chi soffre di vertigini. Fatte le foto di rito ripartiamo per arrivare a Diakofto (N38°12,111; E22°11,640), segnalazione fornitaci da olandesi e da tedeschi.
Troviamo una bella baia attrezzata con docce e rubinetti e sono già presenti vari camper tra cui quegli olandesi che abbiamo incontrato più volte. Il mare come al solito è bello e il bagno è obbligatorio. Una buona cenetta ce la gustiamo da Costas (31,40€) in centro paese. Diakofto ha una piccola stazione ferroviaria da cui parte un trenino per Kalavrita, è una esperienza unica perché il trenino passa attraverso gole, orridi, gallerie, costoni rocciosi e quando il percorso diventa troppo ripido viene agganciato da cremagliere. Il tragitto dura circa un’ora. Pranziamo a Kalavrita nella taverna O Elatos in attesa del treno di ritorno.

9/6 L’ultimo giorno della vacanza è arrivato, salutiamo tutti i camperisti presenti (olandesi, tedeschi, belgi, inglesi) e partiamo per Patrasso perché nel pomeriggio ci imbarchiamo. Arrivati troviamo l’ufficio della ANEK facciamo il check-in e ci rechiamo al porto. La giornata è stupenda, ma la nostra vacanza è finita e anche se è stata lunga ci dispiace andarcene. Ci imbarchiamo alle 17 e ce ne andiamo subito sul ponte per sfruttare l’ultimo sole e vedere il panorama. Decidiamo di cenare ed ordiniamo un ottimo Ghiros con patatine poi ci ritiriamo nella nostra casa mobile.

10/6 Sbarchiamo ad Ancona alle 13,40 ed è veramente finita la cuccagna, ma il prossimo anno sappiamo già quale sarà la meta delle nostre vacanze.
Camperfree
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